Dopo i primi due arresti di gennaio e il terzo uomo “della valigia”, le indagini dei carabinieri di Ferrara hanno completato il quadro attorno all’inchiesta sulla prostituzione minorile che girava attorno a un ferrarese di 68 anni.
Si ricorderà come a gennaio M.V., 68 anni, ex barbiere in pensione, venne arrestato con le accuse di atti persecutori, tentata violenza sessuale, rapporti sessuali in cambio di corrispettivo in denaro o altre utilità, induzione alla prostituzione, tutti reati commessi in danno di minori (quattro almeno quelli accertati inizialmente).
Con lui finì in manette A.R., 32enne di origine pakistana, per induzione alla prostituzione minorile. Lui era il procacciatore che, dietro compenso in denaro, procurava i giovani minorenni, per lo più connazionali pakistani, disposti a prestazioni sessuali in cambio di “regali”, anche di una certa rilevanza. M.V., di volta in volta, avrebbe pagato somme di denaro che variavano dai 70 ai 500 euro circa e in alcune occasioni avrebbe donato alle sue vittime telefoni cellulari smart-phone, comprato biglietti aerei per tornare nella loro nazione di origine ed, in una occasione, sarebbe arrivato perfino ad acquistare un’autovettura, intestandola ad uno dei ragazzi appena diventato maggiorenne.
Sia le violenze che le prestazioni sessuali dietro pagamento sarebbero avvenute presso l’abitazione di M.V., nella campagna ferrarese, dove i giovani giungevano, spesso, con taxi pagati dall’uomo. Nel corso della perquisizione domiciliare nella casa dell’ex barbiere i carabinieri avevano anche sequestrato una pistola revolver “357 Magnum Smith&Wesson”, carica, con 30 colpi. L’arma era stata rinvenuta nel comodino dell’uomo accanto al letto. Per questo il 68enne deve rispondere anche di possesso di arma da fuoco.
L’arma era stata rubata in un’abitazione avvenuto qualche anno fa a Bologna. Una nuova denuncia quindi è scattata a carico di M.V., questa volta per ricettazione. Gli accertamenti sui documenti invece di una studentessa di Bologna rinvenuti all’interno della valigia un giovane pakistano ospite dell’uomo, A.U.M., classe 1991, erano stati rubati alla giovane donna qualche mese prima a Bologna in seguito a un furto commesso da un giovane in motorino. Anche A.U.M. è stato così denunciato per ricettazione.
Il pakistano, invece, pochi giorni dopo l’esecuzione delle misure cautelari, continuava ad avere contatti con l’esterno, contatti volti tra l’altro a fare pressioni proprio su quelle giovani vittime affinché ritirassero le querele sporte nei suoi confronti.
Nel frattempo, dagli interrogatori di altre persone è emerso come un altro pakistano, A.T. le sue iniziali, classe 1990, aveva anche lui indotto, nel tempo, vittime minorenni ad avere prestazioni sessuali con l’anziano italiano. La sua opera di intermediazione e persuasione lo vede oggi denunciato per induzione alla prostituzione minorile. C.S. invece, magrebino, classe 1970, dovrà rispondere di favoreggiamento della prostituzione minorile. L’uomo infatti aveva messo più volte a disposizione il proprio appartamento consentendo che lì si consumassero i reati.
Con questi ultimi due tasselli sale a cinque il numero complessivo delle persone denunciate: M.V. per prostituzione minorile e gli altri quattro, rispettivamente, per atti persecutori, favoreggiamento della prostituzione e ricettazione.
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