Aveva ottenuto gli arresti domiciliari, ma da sabato si sono spalancate le porte del carcere per il giovane 32enne di origine pakistana, A.R., finito in manette insieme a un 65enne ferrarese in pensione con le accuse di violenza sessuale su minore, induzione alla prostituzione e atti persecutori.
Il pakistano, che secondo l’accusa sarebbe coinvolto nel giro di baby squillo in veste di procacciatore di minori, si è “giocato” i domiciliari per aver più volte violato gli obblighi imposti dal giudice. Oltre a essere uscito dalla sua abitazione, infatti, il 32enne, al quale era stato vietato anche di comunicare con terzi, avrebbe contattato telefonicamente un proprio conoscente chiedendogli di fare pressione sulle vittime al fine di far rimettere loro la querela sporta nei suoi confronti.
A scoprire le azioni del giovane pakistano sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, che lo hanno nuovamente tratto in arresto per condurlo in carcere in via Arginone.