di Elisa Fornasini
Un venerdì mattina di mobilitazioni. Mentre in piazza Municipale si teneva lo sciopero dei sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl Uil), gli studenti sono scesi in piazza per rivendicare il loro futuro attraverso un diverso modello di diritto allo studio e welfare. In vista della giornata mondiale dello studente per la rivendicazione del diritto allo studio del 17 novembre, in molte piazze italiane gli studenti hanno rinunciato ad andare a scuola per unirsi in corteo lungo le vie della loro città.
A Ferrara il corteo, programmato dall’Unione degli Studenti, ha visto mobilitarsi circa una sessantina di studenti provenienti da diversi istituti superiori. Capitanata da un camioncino, la marcia è partita alle 9.30 da piazzale Dante e, percorrendo via Pavone, via Arianuova, corso Porta Mare e via Palestro, ha concluso il suo percorso in piazza Castello. Nonostante la pioggia e qualche disagio al traffico, la manifestazione non ha registrato particolari problemi.
Si è trattato insomma di una “invasione” pacifica di musica, di ombrelli e di giovani per chiedere un’inversione di marcia, per imporre modifiche alla legge di stabilità, per dire no all’austerity della conoscenza. Quasi come un ultimatum al governo che la prossima settimana si appresta ad approvare il patto di stabilità 2013.
Gli studenti criticano gli altissimi costi sostenuti per poter accedere alla loro istruzione (dai trasporti, ai libri di testo, al materiale per le attività curricolari) e i tagli che il Governo continua a operare in un settore cardine come quello dell’istruzione. Per contro, propongono un welfare studentesco che, mentre è applicato in tutti i paesi europei, resta sconosciuto in Italia.
“Siamo al freddo e sotto la pioggia per combattere per la scuola pubblica, per ripudiare l’austerità di questo Stato, per rivendicare tutti i diritti che ci stanno negando e in particolare il diritto allo studio, per chiedere che il diritto allo studio sia realmente tutelato – gridano dal microfono gli esponenti dell’Uds – che non stanno più in silenzio perché non c’è più tempo”.
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