Economia e Lavoro
5 Agosto 2013
La nuova pronuncia della massima giurisdizione britannica può avere riflessi negativi per il Comune di Ferrara

Dexia, derivato legittimo per l’Alta Corte di Londra

di Redazione | 2 min

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marattin giuntaE’ un precedente che rischia di essere alquanto sfavorevole al Comune di Ferrara nella vicenda spinosa dei derivati Dexia. L’Alta Corte di Londra oggi ha fatto seguito alla sua precedente decisione del luglio 2012 e alla sentenza del Tar del Piemonte che, nel dicembre 2012, ha confermato che la Regione Piemonte ha adottato i provvedimenti di sospensione del derivato in autotutela in mancanza dei requisiti di legge, confermando la competenza esclusiva dei giudici britannici.

La nuova pronuncia dell’Alta Corte di Londra, la più alta giurisdizione britannica, ha quindi stabilito che che i contratti swap contestati dalla Regione Piemonte sono invece legittimi, quindi validi e vincolanti, ribadendo il diritto di Dexia Crediop a un “summary judgment”, un giudizio sommario che permette di evitare il rito ordinario e ottenere il pagamento di tutte le somme dovute, compresi gli interessi per ritardato pagamento come specificato nel contratto di swap.

La pronuncia, come anticipato, può avere riflessi anche nello stesso contenzioso tra Comune di Ferrara e Dexia Crediop, dato che nel luglio del 2012 il Consiglio comunale di Ferrara aveva annullato in autotutela il derivato Dexia, in forza dell’accertata presenza di costi impliciti e di altri elementi che a parere del Comune ne inficiavano la validità (mancata dichiarazione di operatore qualificato e mancata procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione del contraente del derivato). La controparte – Dexia Crediop appunto – aveva impugnato la decisione del Comune di Ferrara sia dinnanzi al giudice amministrativo (Tar Emilia Romagna) che dinnanzi a quello civile (l’Alta Corte di Giustizia di Londra) (vai all’articolo). L’azione di annullamento del derivato ha prodotto per il Comune fino a questo momento un risparmio di spesa di 966.522,24 euro per il 2012 e di circa 1.131.000 euro per il 2013, tutte somme che tuttavia il Comune ha ritenuto opportuno accantonare prudenzialmente, qualora l’esito giudiziario fosse sfavorevole.

Per fare fronte al contenzioso aperto dalla Dexia Crediop, la Giunta comunale aveva confermato l’incarico per circa altri 50mila euro allo studio legale Cedrini-Urbinati-Zamagni Axiis di Bologna nonché allo studio Seddons di Londra, gli stessi ai quali era già stata complessivamente corrisposta una somma di 130.000 euro per la fase precedente, comprensiva della costituzione in giudizio presso l’Alta Corte di Londra.

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