Politica
18 Agosto 2012
Pool di legali per evitare il contenzioso davanti alla Corte di Londra

Derivato, Dexia chiama il Comune davanti a Sua Maestà

di Redazione | 3 min

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Non è ancora certo che il contenzioso tra Dexia e Comune di Ferrara in merito alla chiusura del derivato si terrà davanti alla Corte Reale londinese. Anzi, più probabile è una comparsa in giudizio davanti a un tribunale italiano. Che il giudice sia di un tribunale civile o amministrativo lo si deve ancora stabilire.

Intanto di sicuro c’è la causa aperta da Dexia Crediop spa nei confronti dell’amministrazione estense, “rea” di aver annullato il contratto di derivato e la delibera che lo istituiva. L’atto di citazione è stato notificato in piazza del Municipio lo scorso 27 luglio. La costituzione dovrebbe avvenire, nelle pretese della società finanziaria, davanti al tribunale commerciale della Reale Corte di Giustizia di Londra.

La controversia nasce dall’atto unilaterale con il quale il Comune, dopo aver assunto pareri legali in merito, ha deciso l’annullamento in autotutela dei contratti Interest Rate Swap (i “derivati”) sottoscritti nel 2002, nel 2003 e nel 2005 (quest’ultimo attualmente in vigore fino al 2019) dal Comune.

Le motivazioni giuridiche su cui si fondava l’atto unilaterale erano sostanzialmente tre: i “costi impliciti” (somme implicite nella valutazione dello strumento finanziario) non sarebbero state esplicitamente segnalate nel contratto; il testo unico sulla finanza del ’98, la cd “legge Draghi”, specifica che chiunque sottoscriva un contratto del genere debba essere “operatore qualificato”, definizione nella quale non rientrerebbe il Comune; Dexia è stata scelta senza gara o procedura comparativa (fu solo svolto un sondaggio informale). E, infine, inefficacia dei contratti di swap per contrasto con l’interesse pubblico.

Tutte deduzioni alle quali si è opposta Dexia, ritenendo tra l’altro che l’unico contratto ancora in essere, quello stipulato nel 2005 dal Comune in sostituzione dei precedenti, era valido ed efficace essendo esente dai vizi prospettati dall’amministrazione. L’amministrazione, inoltre, avendo concluso un contratto tra privati, non può invocare poteri “pubblicistici”, pertinenti a un ente pubblico.

Ora, per scongiurare i costi e le incognite di un processo Oltremanica, il Comune di Ferrara ha nominato un pool di legali esperti in controversie commerciali e finanziarie di questo tipo. L’incarico è stato affidato agli avvocati Matteo Acciari del Foro di Bologna, Luca Zamagni e Giovanni Cedrini del Foro di Rimini, appartenenti ad Axiis Network Legale, e dello studio Seddons Solicitors LL.P. di Londra. La loro parcella si aggira sui ventimila euro per l’assistenza fino alla costituzione in giudizio. Questi, ovviamente, i cittadini li dovranno sborsare di sicuro.

Prima di tutto si cercherà di risolvere la causa prima che venga incardinata davanti a un giudice, ricorrendo a un tentativo di transazione. Se questo non dovesse andare in porto si apriranno le strade di un lungo e difficile processo, dagli esiti incerti.

Prima di allora, però, grava l’incognita della competenza del tribunale a giudicare la causa. Sulla materia incombono le lacune di dottrina e giurisprudenza, non troppo assuefatte – forse fortunatamente – a contenziosi tra banche ed enti locali.

I pochi esempi ai quali il Municipio può guardare sono quelli di Pisa, che ha annullato sia il contratto che la delibera come Ferrara, che attende il giudizio del Consiglio di Stato sui costi impliciti. Viene poi il caso di Prato, che però aveva messo una croce solo sul derivato, che attende un pronunciamento della Corte di cassazione sul foro competente. In questo caso fu proprio la High Court of Justice londinese – investita a marzo della questione – a dichiararsi impossibilitata a intervenire nella materia contrattualistica di un altro Paese.

Proprio su questo punta tutto l’amministrazione estense che, in caso di fallimento della transazione, vedrebbe di buon occhio un contenzioso davanti al Tar e in seconda battuta davanti al Consiglio di Stato.

Intanto, mentre si tendono le orecchie a Londra, l’amministrazione ha interrotto tutti i pagamenti relativi allo strumento derivato provvedendo ad accantonarli a riserva a titolo prudenziale qualora il probabile contenzioso giudiziario veda soccombere l’ente locale.

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