3 Settembre 2012
Il prorettore: "Temevano l'influenza del sisma ma per ora zero cali"

Gli studenti fuori sede non hanno paura

di Redazione | 3 min

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Acqua: Ferrara con la spesa media fra le più alte in regione

Ferrara è il capoluogo di provincia della regione con maggiori dispersioni nella rete idrica (40,2%) e con una spesa media per la bolletta dell'acqua fra le più alte per una famiglia, cioè di 587 euro rispetto alla media regionale di 517 euro (la media nazionale è pari a 478 euro), meno cara solo rispetto a Rimini (606 euro)

Le iscrizioni all’università di Ferrara non sembrano per ora essere in calo. Nei mesi successivi il terremoto l’ateneo – preoccupato per l’inagibilità di tante sue sedi – temeva che soprattutto gli studenti fuorisede disertassero il capoluogo estense, considerandolo insicuro.

Ancora i termini per iscriversi non si sono conclusi, ma ad una prima stima i dati raccolti pare non diano segnali di trend negativi.

“Per ora non si sentono gli effetti del sisma – spiega il prorettore Francesco Bernardi -, ma la situazione è fluida e bisogna aspettare le statistiche ufficiali. Un calo c’è, ma fa parte del ribasso generale che sta vivendo l’università italiana”. Il prorettore conferma come i corsi  a numero chiuso abbiano già raggiunto molte più domande di iscrizione rispetto ai possibili ingressi, “dopo le selezioni le persone escluse – soprattutto in ambito sanitario – si riverseranno verso altri corsi”. Biologia conta già 340 aspiranti matricole, pronte per il test di ingresso. Le proiezioni su questo dipartimento vengono definite attendibili dallo stesso Bernardi, che le commenta così: “i fuori sede sono sempre tanti, rappresentano ancora i due terzi della popolazione studentesca. Si notano come sempre tanti arrivi dalla Puglia e in generale dalle regioni meridionali. Non ci sono stati spostamenti di asse significativi”.

Per quanto riguarda le altre facoltà, il prorettore sconsiglia di usare anche in futuro parametri troppo serrati di valutazione, soprattutto nei confronti dei corsi tradizionalmente meno frequentati: “basterebbe l’aumento o il venir meno di cinque persone a cambiare notevolmente la percentuale”. I corsi di cui parla sono quasi sempre legati al dipartimento di lettere e filosofia, che negli ultimi anni – il terremoto dunque non ha nessuna influenza – ha vissuto una progressiva perdita di attrattività, a Ferrara come nel resto del Paese.

Da parte di Unife però l’attenzione per gli iscritti alla facoltà non vuole diminuire: “le sedi di via Savonarola sono state quelle più gravemente danneggiate, ma quando ripartiranno le lezioni saranno solo cinque le aule che perderemo, per le quali verranno però indicati degli spazi alternativi, da reperire nel parco delle aule studio”. Più complessa la questione relativa alla biblioteca Bassi, chiusa per inagibilità: “adesso l’urgenza è consentire ai ragazzi di avere accesso ai libri, ma attualmente in quei locali si entra solo con un tecnico addetto alla sicurezza. Tra un paio di mesi dovrebbe essere pronto lo studio che ci consentirà per lo meno di ridurre il disagio degli utenti, e saranno prospettate le tempistiche di ripresa dei prestiti”.

Meno difficoltosa sembra essere la situazione del polo scientifico tecnologico, per il quale è stata approvata la riduzione dell’altezza della ciminiera, che rendeva insicuri gli edifici sottostante. I lavori partiranno dalla prossima settimana.

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