Politica
9 Giugno 2012
L’organo della magistratura contabile apre due Fascicoli dopo gli esposti di Ppf e Lega Nord

Derivato e discarica, indaga la Corte dei Conti

di Marco Zavagli | 3 min

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Due fascicoli giacciono dal 31 maggio sul tavolo del procuratore regionale Salvatore Pilato. Sono quelli relativi ai derivati Dexia accesi dal Comune di Ferrara e al debito pagato a Hera nella vicenda della discarica di Cà Leona.

Dopo i due esposti depositati da Progetto per Ferrara e dalla Lega Nord la Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna si è attivata e ha aperto i fascicoli n° V 1372 e V 1373 del 2009.

Il primo, depositato il 6 febbraio del 2012, fa riferimento alle 12 pagine e ai 37 allegati che riassumono i dieci anni di gestione dell’operazione finanziaria tra Comune di Ferrara e Dexia Crediop S.p.a., ripercorsi tra modifiche e novazioni contrattuali, le principali nel 2003 e 2005. Secondo quanto sostenuto nell’esposto, il derivato Dexia avrebbe bruciato 2,5 milioni di euro in due anni e mezzo, dal giugno del 2009 al dicembre 2011 (vai all’articolo).

La notizia arriva proprio all’indomani della nota stampa con cui l’assessore al bilancio Luigi Marattin annunciava la decisione unilaterale dell’amministrazione di chiudere i derivati, andando in corso probabilmente a un contenzioso con la società finanziaria (leggi). Il primo contratto Irs (interest rate swap) Dexia fu stipulato il 17 dicembre 2002, riferito ad un debito di 50,8 milioni di euro. Fu rimodulato il 7 agosto 2003. Il 23 dicembre 2005 fu stipulato un nuovo contratto con Dexia, relativo ad un debito di 47,8 milioni di euro e sostitutivo del precedente, a far data dal 1 luglio 2005. Fino al 30 giugno 2009 l’operazione era finanziariamente in attivo di 1,63 milioni di euro per il Comune. Da quel momento, a causa del crollo dei tassi di interesse, il derivato avrebbe iniziato a produrre uscite significative: i tassi (Euribor a 6 mesi) sono scesi sotto il 4,24% e il Comune si è trovato a versare un tasso fisso del 4,14%, accumulando differenziali negativi. Nell’esposto si chiedeva di verificare “se il contratto di derivato, ab origine e/o nelle successive novazioni, sia in tutto o in parte sbilanciato a favore della banca e dunque in contrasto con l’interesse del Comune e dei cittadini” e “se le modifiche e/o le novazioni contrattuali apportate, nel momento in cui venivano decise, abbiano o no spostato il contratto verso il citato interesse collettivo”.

Il secondo esposto, depositato il 28 dicembre del 2011, fa riferimento al vecchio debito Agea (1,5 milioni di euro risalente al giugno 2000 – vai all’articolo) “in parte non registrato in contabilità bilancio – si leggeva nel documento sottoposto alla magistratura contabile -, riconosciuto e pagato dopo 10 anni dal Comune a Hera, relativo alla chiusura della discarica Ca’ Leona, sede del campo fotovoltaico realizzato per salvare la squadra di calcio Spal”. Il consiglio comunale che approvò la parte rimanente del versamento si tenne il 28 novembre 2011. In quella data l’assemblea legislativa approvò, con i soli voti della maggioranza, una variazione al bilancio 2011 per 681mila e 169 euro come ‘oneri di chiusura discarica Ca’ Leona’.

Ora si attendono le verifiche della Corte dei Conti per entrambi gli esposto. Nel frattempo “Progetto per Ferrara – fa sapere il suo consigliere, Valentino Tavolazzi – ha richiesto con accesso agli atti copia di tutti i documenti riguardanti la chiusura del derivato Dexia e il pagamento del presunto debito Hera/Cà Leona”.

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