Politica
1 Giugno 2012
Atto unilaterale dopo un anno di trattativa. Si va verso contenzioso

Il Comune chiude il derivato Dexia

di Redazione | 4 min

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Derivato addio. Il Comune di Ferrara alla fine ha deciso che il rapporto con Dexia Crediop S.p.a. è giunto alla sua conclusione. Nonostante un anno di trattativa intessuta dall’assessore al Bilancio Luigi Marattin per trovare una soluzione, la strada intrapresa è quella che verosimilmente potrebbe portare a un contenzioso dall’esito più che mai incerto.

Al momento infatti la giurisprudenza attende la sentenza del Consiglio di Stato in merito alla causa pilota intrapresa ormai un anno fa dalla Provincia di Pisa. Da quel verdetto, che farà scuola, si saprà se in caso di contenzioso tra ente pubblico e Dexia la giurisdizione di competenza sarà quella italiana o quella inglese, dove ha sede la società. Una differenza non da poco, a partire dai costi legali da sostenere. E si saprà soprattutto che esito potranno avere liti giudiziali di questo tipo.

Al momento però a Ferrara siamo fermi a un livello precedente, quello di annullamento in autotutela dei contratti Interest Rate Swap (appunto i “derivati”) sottoscritti nel 2002, nel 2003 e nel 2005 (quest’ultimo attualmente in vigore fino al 2019) dal Comune. La notifica risale al 30 maggio scorso. Meglio tardi che mai diranno i detrattori, visto che le perdite che questo strumento finanziario ha fatto registrare alle casse comunali si quantificano in oltre 800mila euro.

“L’anno prossimo avremmo dovuto pagare un altro milione di euro, e così l’anno successivo”, fa notare Marattin, che in via prudenziale ha dato disposizione per accantonare il differenziale proprio in vista del percorso giudiziario incerto.

Dal 2002 al 2008 (con la sola eccezione del 2005), il Comune di Ferrara si è sempre trovato di fronte a tassi di interesse superiori al 6,50%, versando così un tasso fisso del 6,40% per i mutui e obbligazioni collegati al contratto: poiché i tassi di interesse sono rimasti ad un livello alto, il derivato ha comportato sempre l’accumularsi di differenziali positivi per il Comune.

Nel 2009 e nel 2010, con lo scoppio della grave crisi economico-finanziaria, i tassi (Euribor a 6 mesi) sono scesi sotto il 4,24% e il Comune si è trovato a versare un tasso fisso del 4,14%, accumulando differenziali negativi. “I differenziali negativi del 2009 e del 2010 comunque – spiega l’assessore -, non hanno invertito il “bilancio positivo” del derivato, vale a dire i benefici accumulati dal 2002 in poi: al 31 dicembre 2010, infatti, gli strumenti derivati (nel corso di tutta la loro storia dal 2002 in poi) avevano complessivamente portato vantaggi per il Comune di Ferrara per circa 135.000 euro”. Dopo però il ‘giochino’ si rompe. Nel marzo 2011 la crisi economica internazionale portò a un anomalo abbassamento dei tassi di interesse (che comporta, per il Comune di Ferrara, svantaggi per quanto riguarda la porzione di debito comunale coperta dal derivato).

Nel dicembre 2011 un’ipotesi di accordo tra Comune e Dexia ha prodotto una proposta di estinzione del derivato, che però non ha incontrato il parere favorevole dei revisori dei conti. Pertanto, l’amministrazione comunale ha predisposto una delibera (da sottoporre all’approvazione del consiglio comunale) in cui si annullano i contratti di interest rate swap e tutti gli atti amministrativi che hanno condotto all’approvazione di tale contratti, dichiarando al contempo l’inefficacia dei contratti stessi.

Le motivazioni giuridiche su cui si fonda l’atto unilaterale sono sostanzialmente tre: i “costi impliciti” (somme implicite nella valutazione dello strumento finanziario) non sarebbero state esplicitamente segnalate nel contratto; b) il testo unico sulla finanza del ’98, la cd “legge Draghi”, specifica che chiunque sottoscriva un contratto del genere debba essere “operatore qualificato”, definizione nella quale non rientrerebbe il Comune; Dexia è stata scelta senza gara o procedura comparativa (fu solo svolto un sondaggio informale).

“La precarietà della giurisprudenza in materia – mette le mani avanti Marattin – di contenzioso tra banche ed enti locali rende estremamente incerto il percorso giudiziario che, con ogni probabilità, si andrà ad aprire. Tale incertezza normativa era la ragione per cui l’Amministrazione Comunale di Ferrara, in prima battuta, ha preferito evitare tale strada. Al momento, stante quanto esposto, riteniamo che sia arrivato il momento di porre la parola fine allo strumento di finanza derivata”.

L’assessore al Bilancio ricorda in chiusure che la vicenda del derivato-Dexia ha a lungo occupato il dibattito pubblico locale e riconosce un merito a quella parte dell’opposizone chem, come lui, non riteneva il prodotto finanziario adeguato alla natura e alla funzione della pubblica amministrazione: “Seppur con posizioni non sempre libere da strumentalità e demagogia, riconosco che la “battaglia” per il superamento dello strumento derivato è stata in questi anni soprattutto patrimonio dei gruppi di opposizione, che – laddove essa sia stata condotta con spirito costruttivo e in buona fede – ringrazio per la collaborazione”.

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