Cronaca
11 Marzo 2012
In carcere la madre e il convivente. Il piccolo era stato sottratto al padre

Mandibola e costole fratturate a bimbo di 3 anni

di Marco Zavagli | 3 min

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Era il 28 febbraio scorso quando i medici del Sant’Anna di Ferrara si vedono portare un bimbo di appena tre anni in condizioni terribili. Ai primi esami gli vengono riscontrati evidenti segni di maltrattamento, tra cui un vistoso livido sulla fronte e bruciature su una gamba.

Dalle radiografie emergeranno anche le fratture della mandibola e di alcune costole. Fratture risalenti ad almeno un mese fa.

Il bimbo è stato quindi sottoposto a tutti gli accertamenti del caso, che pare abbiano escluso fortunatamente il rischio di danni permanenti. I dottori comunque non hanno ancora sciolto la prognosi.

Avvertito il posto di polizia del Sant’Anna e di conseguenza la questura, i sospetti degli inquirenti sono subito ricaduti sulla madre, 24 anni, di Torino, e il compagno di lei, 30enne ferrarese con precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio, residenti a Ferrara.

Nel corso dell’interrogatorio avvenuto davanti alla pm Barbara Cavallo lo scorso 6 marzo i due, difesi dal’avvocato Luca Canella, hanno sostenuto che il bambino si sarebbe fatto male urtando contro un mobile. Oltre a questa “debole” spiegazione, secondo il sostituto procuratore sarebbero emersi “altri elementi contraddittori e gravi indizi di colpevolezza nei loro confronti, che ci hanno spinto a emettere nei loro confronti due provvedimenti di fermo, per evitare un eventuale inquinamento di prove e un contatto con possibili testimoni utili alle indagini”.

I due sono stati quindi portati in carcere. Lui all’Arginone di Ferrara, le i alla Dozza di Bologna. Per loro l’accusa è di maltrattamenti e lesioni gravi aggravate nei confronti del minore, che viveva con la coppia dallo scorso ottobre, quando la madre lo aveva portato via con sé da Torino, sottraendolo al marito, con il quale conviveva fino ad allora, per raggiungere l’attuale compagno a Ferrara. Per quel fatto è stata denunciata per sottrazione di minore e il relativo procedimento è tuttora in corso.

Il gip Monica Bighetti, lo scorso 8 marzo, non ha convalidato il fermo non riscontrando il pericolo di fuga, emettendo però nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere.

“Si è trattato di un importante lavoro di equipe – aggiunge il pm Cavallo, presente in conferenza stampa insieme al vicequestore Giannina Roatta e al comandante della Mobile Andrea Crucianelli -, che ha visto il coinvolgimento di ufficio minori e squadra mobile in un contesto che richiedeva di intervenire nel più breve tempo possibile”.

Ora le indagini della squadra monile proseguono per cercare altri elementi di prova a carico della madre e del convivente. “Sono state acquisite anche testimonianze relative a condotte abituali e reiterate nel tempo dei due indagati”, anticipa il pm, sottolineando come a carico della donna – anche lei in un recente passato vittima di maltrattamenti – gravino sospetti in ordine in particolari a “comportamenti omissivi”. Il piccolo – che tra l’altro da quanto è stato strappato al genitore non ha mai effettuato una visita pediatrica – sarebbe stato spesso vittima di “punizioni gravi e immotivate”, come docce gelate, digiuni forzati, scherno e insulti gratuiti.

Ora il bimbo è affidato al padre, che è arrivato a Ferrara da Torino, insieme ai nonni paterni, per assistere il figlio in ospedale.

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