Eventi e cultura
28 Novembre 2011
Libreria Mel Books affollata per l’incontro con l’astrofisica

In bicicletta con Margherita Hack

di Redazione | 3 min

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Un lungo viaggio “su due ruote” attraverso i grandi eventi del Novecento, quello intrapreso da Margherita Hack ieri sera alla Mel Books, in occasione della presentazione del suo libro “La mia vita in bicicletta” (Ediciclo). L’astrofisica, che ha esordito affermando di aver “preferito oggi spostarsi a cavallo di un neutrino, lungo il tunnel della Gelmini”, ha incantato il vasto pubblico ferrarese ripercorrendo la sua vita con immancabile ironia toscana e sempre tenendo presente il legame con lo sport e con la bicicletta in particolare.

Dal primo monopattino senza freni alla bicicletta da corsa, dalle instancabili pedalate fino al Liceo Classico Galileo di Firenze a quelle per andare all’osservatorio di Arcetri, la vita privata e professionale della Hack ha sempre avuto la bicicletta come punto di riferimento. Al punto da avvalersene anche per un’efficace ulteriore dimostrazione delle tesi di Galileo, in occasione di un volo in bicicletta conclusosi con una ricaduta in sella: “non è stata fortuna – ha avvertito la scienziata  – è stata fisica, facevo parte del sistema-bicicletta come si fa parte del sistema-terra mentre il nostro pianeta gira”.

Ma la passione per la bicicletta è anche il ricordo degli anni della scuola, “il disagio di arrivare tutta scarruffata di fronte alle ragazze ben vestite della borghesia fiorentina”, e soprattutto l’amore per Aldo, il compagno di tutta una vita, anche stasera in prima fila. E poi la bocciatura in matematica, l’esame di maturità evitato per lo scoppio della seconda guerra mondiale, la scelta dell’antifascismo di fronte all’espulsione della professoressa di scienze perché ebrea, l’iscrizione alla Facoltà di Lettere durata un’ora e quindi la scelta definitiva della Facoltà di Fisica.

C’è davvero tanto nei racconti di Margherita Hack, in quella sua spietata lucidità e in quel suo ineguagliabile sarcasmo, nel colpire gli inganni e le assurdità tanto del passato quanto del presente. Anche riguardo all’attualità ha le idee ben chiare: dal sistema universitario, che forse “non è del tutto marcio” ma è certo “penalizzato da una miriade di piccole università di serie B”, all’energia nucleare “che va investigata puntando alla trasformazione di idrogeno in elio come accade nelle stelle”, al progresso della conoscenza, che ci rivela “come non siamo poi così piccoli, se in due secoli abbiamo scoperto tanto guardano quelle lucine”. Riguardo poi alla politica di oggi, l’astrofisica sembra piuttosto fiduciosa: “oggi c’è un governo dove la gente sa leggere e scrivere e far di conto – ha dichiarato – magari le cose cambieranno”.

Margherita Hack si è poi soffermata a lungo a firmare le copie del suo libro e a dialogare con il pubblico, mentre l’immancabile Aldo attendeva paziente. Fabrizio Fiocchi, ideatore della rassegna “Se una domenica d’inverno uno scrittore…” che si è inaugurata con Margherita Hack, ha manifestato la sua soddisfazione per “questa formula domenicale, che sottrae gente allo shopping natalizio per portarla in libreria”. All’insegna del fatto che da Margherita Hack, persino in termini di bicicletta, i ferraresi hanno sempre da imparare.

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