Cronaca
16 Giugno 2011
Donati farmaci a strutture mediche dello Zimbabwe, della Tanzania e del Congo

Ancora Utili: le medicine non finiscono mai di curare

di Redazione | 4 min

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Grazie al supporto e alla partecipazione dei cittadini ferraresi il ‘Progetto Ancora Utili!’ procede a pieno ritmo. E, a distanza di poco più di un anno dalla sua attivazione, presenta un bilancio più che positivo, il passaggio in una sede più ampia (nei locali comunali di palazzo Zanardi in via Dè Romei) e diverse novità fra le quali, in particolare, l’ingresso nel progetto a fianco delle farmacie comunali anche di quattordici farmacie private.

Coordinato dal Comune di Ferrara insieme a Afm – Farmacie Comunali di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara – Facoltà di Farmacia, Hera e Associazione Farmacia senza Frontiere con il sostegno di Azienda USL di Ferrara, Provincia di Ferrara e Last Minute Market s.r.l. Spin-off dell’Università di Bologna, il progetto (del quale recentemente il Comune di Ferrara ha registrato il marchio) ha come obiettivo principale la raccolta e il riutilizzo di medicinali non scaduti provenienti dalle donazioni di privati cittadini, di ambulatori e strutture ospedaliere a favore degli Enti no profit. Il materiale recuperato nei contenitori di Hera collocati nelle varie farmacie e ambulatori viene controllato, smistato e stoccato da studenti universitari tirocinanti affiancati da un responsabile di Farmacie senza Frontiere e quindi consegnato alle associazioni per un utilizzo solidale.

“Più che positivo il bilancio dell’iniziativa – ha sottolineato in conferenza stampa nella residenza municipale la dirigente comunale Lara Sitti, alla presenza dei rappresentanti delle diverse forze coinvolte –. A partire dal maggio 2010 fino ad oggi, grazie alla generosità dei ferraresi, sono stati infatti donati farmaci a strutture mediche dello Zimbabwe, della Tanzania e del Congo attraverso associazioni locali impegnate in progetti di cooperazione internazionale per un totale di 7.624 confezioni, pari a un valore economico di 75.492 euro (calcolato come prezzo al pubblico al cambio italiano)”.

Ma vediamo le novità che stanno prendendo vita e che rappresentano la seconda fase del progetto e preludio di un’ulteriore crescita. Innanzi tutto si è estesa la rete di partner che operano per la raccolta dei farmaci non scaduti: d’ora in poi i cittadini potranno depositare negli appositi contenitori forniti da Hera i medicinali non più necessari, ma non ancora scaduti, non solo nelle undici sedi delle farmacie Comunali ma anche nelle quattordici farmacie private aderenti all’’Associazione Titolari di Farmacia Ferrara’ della città e dei dintorni (Farmacie S. Giorgio, Fantini, Centrale, Calzolari, Giardino, Ariostea, Eleopharma, Forlani, Fides, S. Pietro, Pivanti (Baura), Cona (Cona), Celtini di Pontelagoscuro, Sabbioni di Malborghetto).

Grazie alla new entry di Emergency (per ora limitatamente alla struttura che opera a Porto Marghera) si amplia poi il gruppo delle associazioni impegnate in progetti di cooperazione internazionale alle quali vengono conferiti i farmaci e – con una prima sperimentazione attivata dall’ambulatorio di Medicina di base di viale Alfonso d’Este 13 – si va concretizzando il coinvolgimento nella raccolta di tutti gli altri ambulatori così strutturati del nostro territorio.

“Da ricordare ancora – ha affermato Stefano Gamberini di Afm – che grazie alla disponibilità della ditta Bartolini Trasporti (che fornisce il servizio a prezzo di costo) siamo ora in grado di avere un collegamento rapido ed efficace per estendere l’azione di raccolta, se sollecitata, anche a tutta la provincia. Per questo – ha aggiunto – ci impegneremo molto concretamente nell’azione di comunicazione, fidando anche sulla collaborazione di farmacisti e medici di base invitati ad informare la clientela consegnando le cartoline informative e indicando i contenitori per la raccolta, facilmente riconoscibili dal messaggio ”Invece di buttarlo via, riportalo in farmacia”. Il tutto contando anche di allargare ulteriormente e al più presto il gruppo delle associazioni in grado di utilizzare i nostri prodotti”.

“Abbiamo aderito con convinzione a questa fase sperimentale – ha confermato il coordinatore del centro di Medicina di base di viale Alfonso d’Este Francesco Levato – perchè si tratta di un progetto in grado di attivare un percorso virtuoso: oltre ad indurre un comportamento solidale, riduce lo spreco e i costi ambientali, destinando correttamente anche i rifiuti non più utilizzabili”.

Da ricordare che possono essere destinati alla raccolta i medicinali con confezionamento integro, blister completi, foglietto illustrativo ed indicazioni da etichetta ben visibili, mentre saranno esclusi i medicinali scaduti o con scadenza inferiore ai 12 mesi, quelli appartenenti alle tabelle “stupefacenti” oppure contenitori multidose già iniziati o confezionamenti sterili già aperti.

Le donazioni di medicinali ritenuti idonei donati a ong locali impegnate in progetti di aiuto umanitario in paesi in via di sviluppo non sono casuali, bensì determinate da un incrocio fra domanda e offerta, ossia fra la reale richiesta degli enti e la disponibilità dei medicinali stoccati. Il tutto applicando alla lettera le linee guida fornite dall’Oms riguardo la donazione dei farmaci, che deve necessariamente rispondere a un preciso bisogno espresso.

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