C’è un ultimatum per discutere le nuove tariffe sui rifiuti: entro il 15 dicembre. Non è la data programmata dall’amministrazione comunale, ma quella proposta da Francesco Rendine (Gol) che trova a dir poco “spiacevole” che “a tutt’oggi non sia ancora fissata la data in cui il consiglio comunale discuterà delle tariffe che saranno applicate a seguito dell’imposizione da parte di Hera della tessera Smeraldo”.
Il consigliere comunale si giocherà il jolly per discutere questo ordine del giorno nella prossima seduta di giovedì 30 novembre, in cui si dibatterà altre due mozioni sullo stesso tema firmate sempre da Gol: “No ai cassonetti a calotta con carta smeraldo” (datata 7 settembre) e “sospensione della Carta Smeraldo per apertura dei cassonetti Hera” (presentata l’8 novembre).
“Si vocifera di far pagare, per i rifiuti indifferenziati, un importo di 2 euro per ogni conferimento che supera i 40 di riferimento – riferisce Rendine -. Facile che Hera abbia determinato detto importo in quanto è quello che permette alla società un introito tale da consentire ai soci la remunerazione del capitale investito e, contemporaneamente, abbia stimato la necessità di introitare da ogni utenza, in barba alla tariffa puntuale, un minimo di 80 euro”.
Il consigliere parla quindi di una “finta tariffazione puntuale” dato che “chi conferisce una sola volta nell’indifferenziata dovrebbe pagare in totale 2 euro, e non presumibilmente il minimo di 80 euro che la società per azioni in accordo con l’amministrazione, intende farsi dare da ogni contribuente”.
Considerando che l’articolo 1 comma 169 della L. 296/06 dispone che “il termine per fissare aliquote e tariffe relative ai tributi degli enti locali è stabilito entro la data fissata da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, con effetto dal primo gennaio dell’anno di riferimento, diversamente le tariffe si intendono prorogate di anno in anno”, Rendine impegna l’amministrazione affinché “si attivi a discutere entro il 15 dicembre le nuove tariffe relative ai rifiuti”.
Altrimenti “con quest’andazzo, inerzia, oziosità, incapacità e inefficienza dell’amministrazione e dell’assessore di riferimento – attacca Rendine -, si rischia di imporre ai cittadini una serie di incombenze nella divisione certosina e quasi maniacale dei rifiuti senza che gli stessi abbiano un evidente vantaggio”.
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