Politica
12 Ottobre 2017
Il consigliere denuncia "profili di illiceità" nell'attivazione della tessera "senza aver approvato regolamento e tariffe"

Cassonetti a calotta, Rendine contro la Carta Smeraldo “di dubbia legalità”

di Redazione | 2 min

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“È di dubbia legalità che Hera attivi la Carta Smeraldo senza che il consiglio comunale abbia approvato il regolamento e le tariffe”. Francesco Rendine (Gol), accanito oppositore dei nuovi cassonetti a calotta, denuncia “profili di illiceità” nel fatto che “da oggi Hera obblighi i residenti nella zona Nord-Ovest ad accedere ai rifiuti indifferenziati solamente con la tessera Smeraldo senza che l’amministrazione abbia fornito risposta completa ai quesiti dei cittadini”.

“L’amministrazione ha ignorato la mia interpellanza presentata lo scorso 23 agosto – ricorda il consigliere comunale – in cui si chiedeva tra le altre se è stato approvato, ed eventualmente da chi, un regolamento per lo smaltimento dei rifiuti che prevede il nuovo sistema di corresponsione con carta e quali siano le tariffe di corresponsione puntuale per lo smaltimento dei rifiuti; oltre a sapere quali sanzioni siano previste per chi non ritira la tessera e decida di smaltire autonomamente i propri rifiuti”.

Appurato, secondo Rendine, che “non è vero che sia necessaria una tessera con cassonetti a calotta per attuare una raccolta differenziata giacché in molti paesi del nord Europa viene attuata senza questa tessera che ricorda tanto quella del pane di era fascista”, il capogruppo di Gol presenta un’altra interpellanza a Tiziano Tagliani e alla sua giunta.

Rendine chiede a Tagliani di “intervenire urgentemente con i vertici di Hera al fine di sospendere l’accesso ai cassonetti dell’indifferenziata con la Carta Smeraldo fino a quando l’amministrazione non avrà fornito alla città tutti i chiarimenti necessari” e ” segnalare profili di illiceità nel comportamento di una società per azioni che stravolge il comportamento dei cittadini senza che vi sia stata una decisione formale del consiglio comunale”.

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