Bondeno
20 Novembre 2017
L'associazione animalista si oppone anche al secondo progetto griffato Biopig che va ad aggiungersi all'insediamento di Finale Emilia

Maxi allevamento di suini a Zerbinate, nuova petizione della Leal

di Redazione | 2 min

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Zerbinate. E’ in fase di progettazione un altro maxi allevamento di suini a Zerbinate, nel Comune di Bondeno, e anche in questo caso la Leal (Lega Antivivisezionista) lancia una petizione online con raccolta firme per impedirne la realizzazione.

L’associazione animalista si era già mossa contro il progetto di un nuovo allevamento intensivo di polli e maiali nella zona tra Finale Emilia e Bondeno, di proprietà della società agricola Allevamenti Cascone, raccogliendo le firme di 70mila cittadini che chiedono di bocciare il progetto. Anche questo secondo allevamento sarebbe griffato Biopig di Cascone Luigi, “società – dichiara la Leal – che a Zerbinate vorrebbe giocare al raddoppio”, con un “insediamento di 50.000/60.000 suini proprio sugli 80 ettari dell’allevamento Ferrari in fallimento e già acquisiti da Cascone”.

La Leal ricorda che poco distante, a Burana, ” è attivo a pieno ritmo un altro allevamento di Cascone con 20.000 maiali che sta già rendendo invivibile la zona”. “Non si può neppure immaginare – aggiunge l’associazione – come potrebbe diventare il territorio con altri due allevamenti da 50/60 mila animali l’uno. La logica del guadagno viene applicata alla produzione del biogas fattibile con gli allevamenti intensivi, ovvero lager dove i maiali vivono 6 mesi, stipati nei capannoni, mezzo metro quadro di spazio ciascuno, crescendo innaturalmente fino ai 160 chili, i piccoli schiacciati sulle grate dagli adulti, gli occhi e i polmoni bruciati dall’aria resa irrespirabile dall’ammoniaca delle deiezioni”.

La nuova petizione online, una volta raccolte le firme (l’obiettivo è di raggiungere le 70mila sottoscrizioni come nella precedente petizione), verrà consegnata al Ministero della Salute, al presidente della Provincia Tiziano Tagliani, al sindaco di Bondeno Fabio Bergamini e a Simonetta Poli del Servizio Valutazione, Impatto e Promozione sostenibilità ambientale della Regione Emilia Romagna.

Il presidente Leal, Gian Marco Prampolini, sottolinea che si tratta di una battaglia soprattutto etica a livello nazionale “perché il problema dei grandi allevamenti, ovunque siano, rappresenta un fenomeno di tale portata che deve interessare tutti noi e non solo i residenti, così come l’inquinamento di aria, acqua e prodotti agricoli non rimane certo confinato nella città, nella regione”.

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