
Bondeno. E’ in fase di progettazione un nuovo allevamento intensivo di polli e maiali nella zona nella zona tra Finale Emilia e Bondeno, di proprietà della società agricola Allevamenti Cascone, già classificata, nel maggio 2015, come industria insalubre di primo tipo dal servizio Ambiente e Urbanistica del Comune di Bondeno e dall’Ausl di Ferrara, con relativa richiesta di mettersi in regola con le leggi in materia di inquinamento ambientale.
La società sta ora progettando un nuovo impianto per un ingente allevamento intensivo di pollame (con 85mila polli da ingrasso e 60mila galline) e di suini, che farà posto a 3mila maiali da produzione (da oltre 30 kg) e 900 scrofe.
Le responsabili di Leal Ferrara-Bologna Stefania Corradini e di Leal Modena Maria Cristina Testi hanno lanciato come associazione una petizione (
https://goo.gl/bWvx8P) contro l’allevamento: le firme raccolte (a soli pochi minuti dal lancio si contavano già quasi 400 adesioni) saranno consegnate al sindaco di Finale Emilia, Sandro Palazzi, e al sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini.
Per i prossimi giorni la Leal conta di incontrare i rappresentanti di altre associazioni animaliste a ambientaliste “per un coordinamento finalizzato a informare la cittadinanza, istituire un eventuale tavolo tecnico con i Comuni e gli assessori interessati”: Gianluca Borgatti per Finale Emilia e Marco Vincenzi per Bondeno.
Sottolinea Stefania Corradini: “Questa Regione è già tutta fortemente impattata e degradata dalla presenza di allevamenti intensivi. Riteniamo che un nuovo impianto di questa portata sarebbe una scelta davvero impopolare in un territorio così pesantemente sfruttato da questi insediamenti. Non dimentichiamo che un allevamento di queste proporzioni richiederebbe l’impiego di una quantità esorbitante di risorse idriche e non farebbe che aumentare il già intenso traffico su ruote nella zona”.
Precisa Maria Cristina Testi: “Leal Lega Antivivisezionista diffonde uno stile di vita vegan ed è contro ogni forma di allevamento e crudeltà nei confronti di ogni vivente Invitiamo le istituzioni a non ignorare il fatto che già da anni l’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità) e la Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations) hanno espressamente invitato i governi ad orientarsi verso una drastica riduzione del consumo di carne e derivati, a causa dell’insostenibile impatto ambientale che gli allevamenti hanno sul Pianeta”.
Gian Marco Prampolini, presidente Leal, chiede ufficialmente alle istituzioni interessate “una valutazione attenta e responsabile sulla fattibilità del progetto, tenendo conto di come una cittadinanza già esasperata da esalazioni mefitiche, spargimento di liquami, inquinamento da nitrati e frequenti contaminazioni di falde acquifere non sottoscriverebbe mai il progetto”.
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