Politica
7 Agosto 2017
Gli uffici comunali hanno ricevuto “disposizioni di non dare notizie in merito”. Parlano i privati

Codigoro, i controlli non sono nemmeno partiti

di Redazione | 3 min

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Codigoro. Come facilmente prevedibile, il bailamme generato dalle dichiarazioni della sindaca Alice Zanardi – ora sedato con un dietrofront riparatorio – ha sortito l’effetto stand-by per i controlli tecnici e igienico-sanitari annunciati per le strutture private coinvolte nel programma Sprar.

Sull’argomento, nelle stesse ore in cui la sindaca interveniva su La7, bocche cucite dall’ufficio tecnico comunale, a fronte delle “disposizioni ricevute sul non dare notizie in merito” e risultato simile dal comando locale della Polizia Municipale del Delta, dalla cui sede informano: “Non siamo autorizzati a dire nulla, per quel che sappiamo non sono partiti”.

Suggerisce pazienza invece Ruggero Menegatti, titolare della ‘Casa Famiglia Lea’: “Datele almeno il tempo. Per ora non si è visto nessuno, ma che vengano”. Lui di migranti ne accoglie sette. “Non intendo dare peso e alimentare questa polemica. Sulla tassazione maggiorata, vedremo”.

Consapevole dell’infattibilità dell’aumento tariffario, Anna Maria Duffini (Casa in famiglia L’airone) non tocca nemmeno l’argomento, mentre attende con ansia in controlli promessi. “Li stiamo aspettando, ma verranno inaspettatamente, quando si sarà calmato tutto. Non vediamo l’ora, di controlli ne abbiamo avuti di tutti i tipi, qui siamo ansiosi di far vedere quanto siamo bravi e organizzati. Sarà anche un riconoscimento morale”

Anche per L’airone, noto alle cronache per aver fronteggiato l’emergenza Gorino accogliendo le ragazze bloccate dalle barricate, la quota ospiti Sprar è di sette unità (e altre dieci a Comacchio e Fiscaglia). “Ci massacrarono, ma la nostra collaborazione con tre Comuni continua sia per i migranti che per i cittadini in emergenza abitativa. Tutto ciò dimostra che sono loro ad aver bisogno di noi più di quanto sia vero il contrario”.

“La gestione dell’accoglienza è sbagliata, certo, ma ancora troppo proficua: sarà portata avanti in questo modo finchè non ci sarà più nulla da ‘mangiare’. Se aldilà dei protagonismi vogliamo dare una scossa a questo sistema, ben venga la signora sindaca, ma questo è il risultato del Governo che ha votato e che si merita”.

Nel frattempo, per il vis-à-vis tra la segreteria provinciale Pd e quella locale si prevedono toni ammorbiditi, tra scomuniche scongiurate e ultimatum risolti, con buona pace anche del Pd Codigoro, che era intervenuto per difendere a spada tratta l’operato di Zanardi.

“Il Pd Codigoro sostiene il sindaco” assicura la segretaria Nella Ronconi. “Nessun problema sull’azione che sta portando avanti Alice Zanardi, le cui intenzioni sono state esasperate da più parti, anche dalla segreteria provinciale, oltre che strumentalizzate da tutti. Ha posto un problema strutturale che esiste, va affrontato e non può essere lasciato nelle mani dei privati, delle coop e del prefetto escludendo i sindaci, coinvolti marginalmente e privi di potere decisionale”.

“Codigoro sta subendo il problema – continua Ronconi – e non assolutamente contrario all’accoglienza: lo abbiamo dimostrato recuperando le ragazze cacciate da Gorino. Con gli imminenti 40 arrivi diventiamo il primo Comune della provincia in termini di accoglienza, sono numeri che parlano. Non è possibile però che altri siano esenti perché non ci sono privati disponibili, non può essere così facile. Sì, su questo aspetto sono in disaccordo con il Pd provinciale”.

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