di Giuseppe Malatesta

Ostellato. E’ uno strazio incredibile il momento di preghiera che ha riunito conoscenti, amici e gli stessi famigliari di Saphira Carli nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Ostellato. Una preghiera che tenterà di alleviare il dolore sordo di chi si prepara a dare l’ultimo saluto alla piccola.

Non c’è più nulla da fare per Saphira, travolta in via Lidi Ferraresi nel tratto che separava il pulmino da cui era appena scesa dalla casa dei suoi zii.

“Domani (oggi, ndr) la spengono, me la uccidono di nuovo, è finita” ripete mamma Irene. Oggi infatti i medici dell’ospedale Bufalini di Cesena staccheranno la spina della macchina che ha tenuto in vita la bimba di 9 anni dopo il terribile incidente e il disperato ricovero nel reparto di Riaimazione. Una cantilena di dolore che la madre ripete dentro e fuori dalla chiesa ostellatese, a chi tenta di consolarla, al parroco don Luciano Domeneghetti, che resta accanto alla famiglia per tutto il tempo.

Accompagnata dal marito Pasqualino, padre della bambina, e dalla figlia maggiore Sara, la donna fa trapelare a suo modo il tragico epilogo che segue l’agonia delle ultime ore, mentre il papà si lascia andare alla disperazione, non risparmiandosi nei confronti del giovane che era alla guida dell’automobile coinvolta.

“Deve sparire di qua o lo ammazzo”. Non si hanno notizie del giovane, Andrea Stagni, che sul luogo della tragedia – negli attimi immediatamente successivi – aveva dovuto già fare i conti con l’ira dei genitori che, comprensibilmente scossi, avevano inveito contro di lui.

Tra i presenti anche chi riporta tra le lacrime la successione dei fatti, raccontando della giornata trascorsa, come tutte le altre nell’ultimo periodo, al Bagno Bologna di Porto Garibaldi, dove il Grest (Gruppo Estivo parrocchiale) di Ostellato ha programmato le attività di campi estivi e solari per i bambini di elementari e medie. Un gruppo che venerdì, causa pioggia improvvisa sul litorale, aveva fatto rientro ad Ostellato per proseguire le attività nei locali della parrocchia.

Al termine della mattinata il pulmino ha riaccompagnato, come di consueto, i bambini presso le loro abitazioni. Tra loro Safyra e i suoi quattro cugini, tutti diretti al civico 9 di via Lidi. L’autista dell’autobus fermato (e non in sosta) sul bordo stradale, li vede attraversare la strada. Tutti tranne Saphira, fatalmente rimasta indietro rispetto ai cugini. Il resto è cronaca: l’auto guidata da Stagni compare all’improvviso e travolge la piccola davanti agli occhi di parenti e compagni di giochi.

L’incidente le sarà fatale: nella giornata odierna, dopo la morte cerebrale per i gravi traumi riportati alla testa, sarà dismessa la tenuta in vita artificiale.