di Cecilia Gallotta

Proporre la musica classica con un approccio originale e pop, pur nel pieno rispetto della tradizione e dell’eleganza della musica colta: è questo l’approccio dell’Orchestra Senzaspine, che da Bologna arriva al Teatro Nuovo di Ferrara per la prima volta con un’intera stagione sinfonico-operistica.

“Abbiamo già suonato in tutta Italia- racconta infatti il presidente nonché direttore d’orchestra Tommaso Ussardi – ma solo con singoli concerti”. La possibilità di “sognare anche fuori da Bologna” è arrivata dopo che Senzaspine è risultata “la prima orchestra composta da musicisti under 35 nella graduatoria del Mibact per il triennio 2015-17 all’interno del Fus”, cosa che ha permesso di dare spazio ai giovani talenti “che purtroppo in questo momento storico della musica classica non riescono a mettere a frutto le loro capacità da scuole di eccellenza”.

Si parte il 10 novembre con ‘L’elisir d’amore’ di Gaetano Donizetti, primissima produzione Senzaspine, nata all’interno del mercato Sonato di Bologna, ex mercato San Donato, “fallito a livello commerciale”, racconta Ussardi, che l’Orchestra ha trasformato in una fucina delle arti e casa della musica. E’ qui che avverrà l’allestimento dell’opera, la realizzazione dei costumi, delle scenografie e degli oggetti di scena dell’appuntamento ferrarese, tra i cui partner conta l’associazione Accademia Corale ‘Veneziani’.

‘Bollicine’ aprirà l’attesa al nuovo anno il 29 dicembre; un concerto che si promette effervescente, dal sapore viennese, dove “abbiamo fatto Tchaikovsky in casa Strauss e altre cose simili”, racconta il vicepresidente Matteo Parmeggiani, alla bacchetta insieme a Ussardi, con il quale si alternerà sul podio presentando due visioni opposte e complementari della direzione d’orchestra.

Il 9 febbraio ‘Filmusic’ porterà il grande cinema sul palco con un viaggio attraverso le emozioni delle colonne sonore più belle e suggestive di tutti i tempi, da Nino Rota ad Harry Gregson-Williams, autore delle celebri musiche di Guerre Stellari.

Avvicinare anche e soprattutto i giovani è senza dubbio uno degli obiettivi primi dell’orchestra, il cui auspicio è che la musica classica diventi, per l’appunto “senza spine – spiega Parmeggiani – che non punga, ma anzi, avvicini anche i non addetti”, o, come afferma Ussardi, “anche chi non ha mai sentito la potenza che può sprigionare un’orchestra dal vivo e soprattutto giovane”.

Una mission che ben si addice all’appuntamento finale, il 16 marzo, dove, con il ‘Social Concert’, a scegliere il programma del concerto sarà il web. Si disputerà sui social network la sfida a colpi di click tra i grandi compositori e i brani più amati, a seguito della quale la sinfonia più votata verrà eseguita dall’Orchestra che, per l’occasione, si trasformerà “in una sorta di juke box 3.0 per la musica colta”. Un modo per “stimolare la curiosità dei giovani – afferma Parmeggiani – in maniera un po’ istintiva e un po’ consapevole. Del resto – aggiunge Ussardi – quasi tutti i compositori più famosi, quando hanno composto i loro capolavori, avevano la nostra età”.