Cento. Diversi momenti di grande impatto e di grande suggestione hanno scandito la giornata dedicata alla Festa della Repubblica a Cento.

Le cerimonie sono iniziate di buon mattino a Renazzo: in piazza Lamborghini si sono dati appuntamento gli automezzi militari storici dell’evocativa colonna militare, che poi ha mosso in direzione Ravarino.

A Cento il corteo composto dalle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e d’arma, dai volontari e dai cittadini, preceduto dalla Banda ‘G. Verdi’, ha sfilato dal Parco di via della Costituzione fino a via Matteotti, dove ha reso omaggio al Monumento ai Caduti e alla lapide della sede municipale. Infine, lo schieramento in piazza Guercino per l’emozionante esposizione del Tricolore: sulle note dell’Inno d’Italia gli uomini cura del Nucleo S.A.F. dei Vigili del Fuoco di Ferrara in discesa in corda doppia hanno issato la bandiera alla torre di Palazzo del Governatore.

«Oggi celebriamo con orgoglio la nascita, 71 anni or sono, della nostra Repubblica – ha affermato nel suo saluto il sindaco Fabrizio Toselli -. Ricordiamo e festeggiamo una scelta democratica e consapevole, senza dimenticare che proprio la possibilità di scegliere costituisce la massima espressione di libertà. Il 2 giugno del 1946, dopo lotte e divisioni, gli italiani furono chiamati a decidere sull’ordinamento politico e, con esso, sulla nostra identità di Paese e popolo. Le urne videro l’affermazione della Repubblica, dando così origine al processo che avrebbe condotto alla nostra Costituzione, con i suoi fondamenti di libertà, pace, democrazia, lavoro, parità di diritti. Questa comunione d’ideali e di valori deve continuare ad ispirarci, guidandoci anche nella nostra comunità, quotidianamente, a trovare concordia e collaborazione, per centrare obiettivi di crescita e continuo miglioramento. Cito infine l’articolo 12 della Costituzione: “la bandiera della Repubblica è il tricolore italiano”. Tutti noi dobbiamo sentirci orgogliosi di questo simbolo di identità, coesione e appartenenza e intorno ad esso dobbiamo stringerci: uniti».