Eventi e cultura
22 Maggio 2017
Nuova location per gli Spettacoli a Corte, fuochi, danze e musiche per la magia del Palio

Palio, le contrade danno spettacolo per il Premio Nives Casati

di Redazione | 3 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

di Silvia Franzoni

Una della novità dell’edizione 2017 del Palio più antico al mondo è lo svolgimento degli Spettacoli a Corte: non più in scena dopo il Magnifico Corteo – che si è svolto ieri sera – e non più in piazza Municipale. A far da palco scenico per la gara che vale il Premio Nives Casati è stato, quest’anno, il Cortile del Castello Estense; una location più piccola che ha creato qualche disagio ai tanti spettatori e agli ignari turisti del Castello Estense che, usciti dal percorso espositivo, si sono di colpo trovati catapultati in mezzo a spade, scudi e drappi.

La magia è quella di sempre: le nove rappresentazioni – sono chiamate a recitare le otto contrade e la Corte Ducale – hanno rapito questo pomeriggio il pubblico, sempre attentissimo per l’intera durata della manifestazione. Gli Spettacoli sono la corale delle contrade: in scena rivive un accadimento storico, una ricostruzione o un fatto letterario, regalato agli spettatori da un insieme di recitazione e spettacolo a cui sono chiamati tutti i contradaioli.

Sui ciottoli del Cortile interno del Castello, una location quasi intima, sfilano così calzemaglie e corone d’alloro, strisciano drappi e cozzano armature. In aria si lanciano bastoni, si alzano fuochi, si librano le voci portentose dei narratori che accompagnano gli astanti indietro nel tempo di almeno cinquecento anni.

La Corte Ducale ricorda la scoperta del ‘nuovo mondo’ – è una lettera datata 1493 quella che informa Ercole I d’Este delle imprese di Cristoforo Colombo – e la Contrada di San Giovanni, invece, le rivolte del 1317 che videro Ferrara sollevarsi contro il Vicario pontificio e acclamare i Marchesi d’Este signori della città. Poi sono i canti, le danze e i buffoni a farla da padrone nella rievocazione della Contrada di San Luca, che omaggia le nozze tra Alfonso I d’Este e Lucrezia Borgia.

Ancora danze, ma questa volta infernali, quelle del Rione San Paolo: la scena del ‘Trionfo della vera fede’ ricorda la leggenda di Madonna Costabili e porta nel Cortile la spettacolare ed eterna lotta tra angeli e demoni. È a sfondo religioso anche lo spettacolo del Borgo San Giorgio, che rievoca il falò delle vanità e brucia “i vizi che tengon Ferrara per i capelli” così come fece il predicatore Michele da Milano nel 1474.

È l’allegoria la protagonista dello spettacolo del Borgo San Giacomo, danze e tarocchi – quelli di Boiardo – che riecheggiano dei festeggiamenti che si svolsero nel 1481 davanti ai signori alleati di Ferrara. Arte nell’arte, invece, per il Rione Santo Spirito, che mette in scena il Trionfo di Bacco e Arianna così come Tiziano riuscì a renderlo immortale nel suo famoso dipinto.

Fiato alle trombe, palmi sui tamburi e corde pizzicate per il Rione San Benedetto: la sua rappresentazione parla del trionfo di Giuditta su Oloferne, ed è la musica – dal vivo – a fare da cornice. Metateatro, invece, per il Rione di Santa Maria in Vado che porta in scena tra amori divini e fiori la storia di Pomona e Vertumno, così come fu descritta da Ovidio nelle Metamorfosi.

Il Premio Nives Casati attende di essere assegnato: dagli applausi levatisi spontaneamente dal pubblico al termine di ogni spettacolo sembra sarà compito arduo quello dei giudici di gara.

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