Politica
17 Maggio 2017
Il coordinamento estense del Movimento Democratici e Progressisti ha pochi giorni, ma è già polemica

Mdp, Soffritti: “Ma quale incompatibile!”

di Redazione | 3 min

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Articolo Uno – Movimento Democratici e Progressisti (Mdp) è il movimento bersaniano che guarda con interesse al soggetto politico dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e che raccoglie i fuoriusciti dal Partito Democratico; il 12 maggio i costituenti hanno presentato il coordinamento cittadino, che è già nato tra le polemiche.

Il coordinatore e portavoce locale di Mdp Francesco Vinci pochi giorni fa tuonava così: “[…]con Soffritti c’è una sorta di incompatibilità politica. Lui stesso nell’autoproclamarsi referente di Mdp si è autoescluso, Articolo Uno si è costituto oggi (il 12 maggio per chi legge, ndr)”.

Ora è lo stesso Roberto Soffritti a sostenere che le cose non stanno affatto così. “Che sono incompatibile lo dice la voce di Vinci, che non è niente per quello che so io”, replica seccato Soffritti, che precisa: “Vinci neanche c’era all’assemblea che abbiamo tenuto il 26 aprile, c’era suo fratello, forse c’è stato un fraintendimento”.

“Siamo qui a dire la nostra verità, perché tutto è nato da un articolo in cui si parlava di Soffritti come del coordinatore dei bersaniani, ma è una notizia falsa”, evidenzia Italo Cariani. La ricostruzione che ne fanno Cariani e Soffritti è temporale: le tappe rendicontate sono quelle del 26 aprile – “giorno in cui era stata fissata l’assemblea costituente, come indicato anche da Roma”, spiegano – e del 24 aprile, giorno in cui da Roma arriva il dietrofront: “ci hanno detto di aspettare a procedere con la nomina del comitato, perché serviva aspettare i compagni che sarebbero usciti dal Pd e che erano impegnati nelle primarie (quelle del 30 aprile, ndr)”, spiega Cariani.

Il 26 aprile, però, un’assemblea del Movimento c’è stata lo stesso: “avevamo già organizzato e ci siamo dunque ritrovati – continua Cariani – eravamo 60/70 persone, un successo, ma era una serata in prospettiva visto che ci era stato detto di aspettare, tanto che abbiamo detto a Simone Oggionni (del coordinamento nazionale Mdp, ndr) di non venire, che sarebbe stata una serata tra noi”. È a quel 26 aprile che risalirebbe la galeotta autoproclamazione di Soffritti, citata da Vinci, e la conseguente accusa di incompatibilità.

“Ma quale incompatibile? Sono stato io ad andare da Stumpo (il deputato Nico Stumpo, organizzatore di Articolo Uno, ndr). Evidentemente se hai persone che ti seguono fai paura”, continua l’ex sindaco di Ferrara. E poi l’affondo: “loro avevano già programmato prima, qualcuno in assemblea ha ritenuto di lanciare il sasso per giustificare tutto questo”. L’accusa è quella di “aver messo insieme un gruppo che non vuole Soffritti, e in questo non ci vedo niente di straordinario: ma la resa dei conti si fa con i voti, e non so se quelli (il coordinamento estense presentatosi il 12 maggio, ndr) hanno prospettive da dare ad un nascente partito, e non si sa da chi siano stati votati o nominati”.

“Non mi sono autoproclamato niente”, continua Soffritti, “sono abbastanza ricco d’esperienza e una cosa così non l’avrei mai fatta, anzi che mi si accusi di questo mi offende: sapevo che mancavano all’appello i fuoriusciti dal Pd, che erano una parte decisiva, durante quell’assemblea ero solo preoccupato che quante più persone aderissero al progetto di Democratici e Progressisti”.

Per Soffritti non regge neppure lo slogan del rinnovamento: “si scelgono due ragazzi giovani, meglio se ex Pd ed ex Sel, e li si mette a fare da facciata: le decisioni le prendono dalla segreteria, e quelli sono sempre gli stessi”.

Il comitato ferrarese del Movimento, nonostante tutto, c’è: ora si dovrà procedere alle iscrizioni, e si dovranno attendere le mosse a livello nazionale. “Spero che Pisapia faccia mediazione, e che ci sia un riavvicinamento quantomeno con i bersaniani, i dalemiani sono ormai troppo distanti: noi siamo per questo progetto, quello del Movimento Democratici e Progressisti”, chiosano Cariani e Soffritti.

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