Politica
19 Marzo 2017
Tante le riflessioni a favore dell’ex premier. Tagliani: “I piccoli passi sono traguardi, e abbiamo bisogno di qualcuno con il coraggio di farli”

Pd in piazza per sostenere Renzi: “Un leader con forza riformista”

di Redazione | 4 min

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Si è tenuta “in mezzo al popolo”, come firma del Partito Democratico, la campagna a sostegno della mozione Renzi, che ha riunito chiunque passasse per la Rotonda Antonio Foschini di Ferrara sabato mattina. Tante le riflessioni a favore dell’ex premier per le prossime primarie del 30 aprile, tutte d’accordo sul fatto “che abbiamo bisogno di continuare a fare riforme”.

“Ho sempre creduto nella forza riformista che Renzi ha portato avanti nei suoi due anni di governo – asserisce il coordinatore provinciale della mozione nonché studente di Giurisprudenza all’Università di Ferrara Tommaso Corradi – e penso che l’Italia abbia bisogno di una continuità in questo. E’ vero, sicuramente ci sono rimpianti e delusioni per cose che non sono state portate a termine, ma è più facile pensare a questi piuttosto che ai traguardi raggiunti. Sono cresciuto con un ragazzo affetto da una sindrome simile a quella di down, e dopo la legge sull’autismo suo padre mi venne a dire che per la prima volta la politica portava un sorriso per suo figlio. C’è chi dice che il Pd non ha occhio per i più deboli: non me ne basteranno mille per contrastare le parole di questo padre”.

Nonostante la sua giovane età, il 23enne Corradi segue attentamente la politica italiana da dieci anni, abbastanza per “non sopportare chi, anche all’interno della sinistra, continua a dire che le cose fatte finora non sono abbastanza. Intanto è già qualcosa – prosegue il coordinatore provinciale – se continuiamo a voltare faccia perché non è abbastanza, quello che ci aspetta sono i 5 stelle e la Lega Nord, che, come dicono i numeri, potrebbero formare un governo insieme. E non possiamo neanche continuare a dire che il Pd non è più il Pc, perché altrimenti potevamo tenerci il Pc”.

Questione annosa anche quella della scuola, il mondo – secondo Corradi – più conservativo di tutti: “quando sento amici giovani come me trovare un posto di lavoro come professore, valgono più di tutti i fischi di chi preferiva rimanere precario vicino casa, perché così si può fare il doppio lavoro”. D’accordo anche il sindaco Tagliani sulle parole del giovane coordinatore, soprattutto sul fatto che “se siamo qui, vuol dire che Renzi non ha distrutto il partito. Siamo qui con la voglia di dibattere e confrontarsi, siamo qui per dire cosa vogliamo davvero, per rispondere a chi non si fida più dei post e delle frasette fatte dei manifesti e ha voglia di capire sul serio le cose a fondo”.

“In questo momento l’Italia non è un paese felice – constata il sindaco – è per questo che abbiamo bisogno dei piccoli passi, e di qualcuno che abbia la forza e il coraggio di farli.  Vi invito a leggere quello che dice Grillo sui piani economici: quando dice che in futuro il lavoro lo faranno le macchine e noi staremo a guardarle, forse non ha capito che chi fa la cassa è chi ha costruito le macchine. E che l’automazione crea sì posti di lavoro nella ricerca e nei piani alti, ma per ognuno di quelli se ne perdono cento”.

Innovazione, inclusione, ed equa ridistribuzione del reddito costituiscono in fin dei conti “il nervo dell’essere di sinistra”, come sottolinea il sindaco di Argenta Fiorentini, che citando Luigi Berlinguer opta per il partito riformista “che si distingue dai fatti”. Anche la sconfitta del referendum non è motivo di sconforto per i sostenitori della mozione Renzi, soprattutto per il sindaco di Vigarano Barbara Paron, che nei risultati vede “quel 40% che ci crede ed è pronto”.

“Non santificare Renzi” è poi il monito del coordinatore Corradi: “Bisogna guardare a Renzi come un leader e trarne la sua forza: se ne facciamo un’icona c’è il rischio di incappare in quelle delusioni da nostalgici. La perfezione è solo di Dio, e, come diceva Bertold Brecht, ‘sventurata la patria che ha bisogno di eroi’”.

L’ultimo a intervenire è il segretario provinciale Luigi Vitellio che ha ribadito come il Pd “abbia bisogno di una leadership forte, che non significa un uomo solo al comando, ma scelte forti ed un partito che ad ogni livello discuta e decida: nella mozione c’è proprio questa idea di partito che condivido”. E’ uno dei motivi per sostenerlo, “perché non voglio un segretario che abbia come mandato mettere solo in sicurezza il Pd, voglio un segretario che possa cambiare questo Paese,”.

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