Attualità
23 Ottobre 2016
De Los Rios: "Siamo a conoscenza della situazione ma non abbiamo ancora trovato la soluzione ideale"

Buoni spesa, replica di Camelot: “Difficile trovare una soluzione”

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

Oltre cento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

 Carlo De Los Rios

Carlo De Los Rios

“Eravamo già a conoscenza della situazione da tempo ma non siamo ancora riusciti a risolverla perché ogni soluzione ha il suo inghippo”. E’ con queste parole che il direttore generale della cooperativa Camelot, Carlo De Los Rios, commenta lo ‘smascheramento’ del giro di buoni spesa da parte della Lega Nord, definito da Nicola Lodi “un racket da centinaia di migliaia di euro”.

Un fatto non nuovo, quindi, ma per cui è difficile trovare risposte. “La procedura dei buoni spesa è legale ed è rendicontata in maniera trasparente e puntuale al ministero dell’Interno dall’ormai lontano 2006 – spiega De Los Rios – ma sappiamo che ci sono alcuni ragazzi, non la maggior parte, che vendono i ticket a un prezzo inferiore rispetto al valore nominale”.

Allora è vero che esiste un business? “No, i buoni sono concessi per l’acquisto di generi alimentari e di piccole spese. Ma i richiedenti asilo non sono bambini, se hanno deciso di darli via possiamo dire che non è il nostro obiettivo. Stiamo ragionando sul da farsi ma una soluzione ideale per cambiare radicalmente la situazione non l’abbiamo ancora trovata. Come si suol dire, fatta la legge trovato l’inganno ma sicuramente ci possono essere dei miglioramenti”.

Oltre alla risoluzione di questo problema, la cooperativa sta anche lavorando su un altro fronte: l’ampliamento delle catene alimentari coinvolti nel progetto. “Attualmente i buoni spesa sono emessi dalla Coop, abbiamo scelto questa catena perché ha una maggior scelta di prodotti ed è presente sul territorio rispetto ad altri punti vendita – spiega il dg Camelot -. Ma stiamo valutando di allargare la scelta ad altre catene, per venire incontro alle esigenze alimentari dei migranti”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com