Carlo De Los Rios
“Eravamo già a conoscenza della situazione da tempo ma non siamo ancora riusciti a risolverla perché ogni soluzione ha il suo inghippo”. E’ con queste parole che il direttore generale della cooperativa Camelot, Carlo De Los Rios, commenta lo ‘smascheramento’ del giro di buoni spesa da parte della Lega Nord, definito da Nicola Lodi “un racket da centinaia di migliaia di euro”.
Un fatto non nuovo, quindi, ma per cui è difficile trovare risposte. “La procedura dei buoni spesa è legale ed è rendicontata in maniera trasparente e puntuale al ministero dell’Interno dall’ormai lontano 2006 – spiega De Los Rios – ma sappiamo che ci sono alcuni ragazzi, non la maggior parte, che vendono i ticket a un prezzo inferiore rispetto al valore nominale”.
Allora è vero che esiste un business? “No, i buoni sono concessi per l’acquisto di generi alimentari e di piccole spese. Ma i richiedenti asilo non sono bambini, se hanno deciso di darli via possiamo dire che non è il nostro obiettivo. Stiamo ragionando sul da farsi ma una soluzione ideale per cambiare radicalmente la situazione non l’abbiamo ancora trovata. Come si suol dire, fatta la legge trovato l’inganno ma sicuramente ci possono essere dei miglioramenti”.
Oltre alla risoluzione di questo problema, la cooperativa sta anche lavorando su un altro fronte: l’ampliamento delle catene alimentari coinvolti nel progetto. “Attualmente i buoni spesa sono emessi dalla Coop, abbiamo scelto questa catena perché ha una maggior scelta di prodotti ed è presente sul territorio rispetto ad altri punti vendita – spiega il dg Camelot -. Ma stiamo valutando di allargare la scelta ad altre catene, per venire incontro alle esigenze alimentari dei migranti”.
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