Cento
9 Agosto 2016
L'attacco del Partito Democratico, ma conti alla mano la nuova giunta guadagnerà di meno

Cento. Il Pd: “Toselli si aumenta l’idennità”, ma non è vero

di Daniele Oppo | 3 min

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Fabrizio Toselli

Fabrizio Toselli

Cento. “Ecco la prima vera delibera della Giunta Toselli: si sono aumentati l’indennità per sindaco e assessori”, tuona il Pd centese all’indirizzo della nuova amministrazione comunale, ma l’attacco sembra andare fuori bersaglio.

Andando a spulciare la delibera oggetto della polemica, infatti, si evince che se da un lato è vero che la Giunta Toselli ha ‘spostato’ la classe delle indennità da quella prevista per gli amministratori di città da 10mila a 30mila abitanti verso quella prevista per gli amministratori di città dai 30mila e uno ai 50mila (Cento da anni ha una popolazione di circa 35mila abitanti); dall’altro risulta anche un risparmio – seppure di poche centinaia di euro al mese – e non un aumento di costi.

Nelle precedenti amministrazioni, a partire dal 2006 – come risulta anche da una determinazione del gennaio scorso, con Piero Lodi sindaco e il Pd ancora in carica sui banchi della maggioranza – per il sindaco era prevista un’indennità mensile di 3.367,56 euro, per il vice di 1.852,15 ( 55% indennità del sindaco) e per gli assessori di 1.515,40 euro ( 45% indennità del sindaco), già comprensive della decurtazione del 10 percento prevista dalla legge Finanziaria 2006, diventata fissa. Una cifra alta, se si considera che da tabella ministeriale la base di partenza è 3.100 euro circa, ma che viene da una delibera di giunta precedente e risalente al 2000, in cui l’indennità del sindaco veniva fissata addirittura a 3.741,73 euro lordi (comprensiva probabilmente di alcune maggiorazioni consentite dalla legge).

Con la modifica introdotta da Toselli (la delibera è in fondo all’articolo) le cose, teoricamente, sarebbero dovute andare come denuncia il Pd, solo che alla fine, conti alla mano, gli amministratori guadagneranno dai 160 ai 70 euro in meno.

Alla nuova base di partenza teoricamente più alta (fissata da una tabella ministeriale) – ma non così nei fatti – e pari a 3.460,26 euro per il sindaco, da cui si calcolano le altre per vice e assessori, il Comune di Cento può oggi aggiungere solo un aumento del 3 percento (e non più anche quello del 2 come avveniva prima, dal 2007 in poi almeno) e deve comunque togliere il 10 percento come indica la Finanziaria 2006.

Il risultato è che Toselli guadagnerà 3.207,66 euro, 160 euro in meno del suo predecessore targato Pd, il suo vice guadagnerà 1.764,21 euro (-87 euro) e gli assessori 1.443,45 euro (-72 euro).

A meno di fraintendimenti sulle cifre, sembrano dunque suonare stonate le parole d’accusa del gruppo consiliare del Pd: “Hanno preso atto che il Comune di Cento ha più di 30.000 abitanti e hanno adottato l’indennità della classe di Comune superiore. Tutto lecito  tutto legittimo, tutto regolare. Tanto più che Cento ha più di 30.000 abitanti oramai da molti anni. Resta il fatto che le precedenti Amministrazioni non hanno mai voluto aumentare il costo della indennità agli amministratori. 
A questo punto una domanda: che senso ha sbandierare ai quattro venti che si rinuncia all’utilizzo del telefonino comunale (cosa che peraltro costerà parecchi soldi al Comune visto che esiste una rete aziendale mobile e che dunque un telefono fuori dalla RAM comporta maggiori costi quando lo si chiama) se poi alla prima occasione si aumenta il proprio stipendio? 
La campagna elettorale è davvero finita e con essa pare le belle promesse”.

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