Economia e Lavoro
30 Maggio 2016
La concessione all'anziano risparmiatore porterebbe con sé un interesse dell'8,3%

Prestito al ‘truffato’, Nuova Carife “tale solo nel nome”

di Redazione | 4 min

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eec86f32-30c3-4b15-8e9f-ac37829600dfEra passata come un’operazione mani tese di Nuova Carife verso il piccolo risparmiatore in difficoltà. Tanto che lo stesso amministratore delegato Giovanni Capitanio aveva parlato di “grande equivoco” a proposito del prestito inizialmente negato. E invece, secondo il comitato “No salvabanche” la vicenda avrebbe risvolti differenti.

La storia è quella di Giosuè Arnone, 83 anni e un capitale finanziario di circa 35mila euro completamente azzerato dal decreto Salva-banche. Dopo essersi visto rifiutare un prestito di 1800 euro per poter provvedere ai propri bisogni immediati (perché “non riuscirebbe a fornire le garanzie adeguate” secondo i Salvabanche), il comitato si era rivolto a tv e giornali per denunciare quanto accaduto. Il lieto finale sembrava esser stato scritto la settimana scorsa, con la concessione del prestito da parte dell’Agenzia 1 della banca.

Tra sorrisi e strette di mano spunta però la notizia che quel prestito porterebbe con sé un interesse dell’8,3%. Lo sostiene il comitato stesso, in un comunicato in cui non rinuncia a definire Nuova Carife “tale solo nel nome, le pratiche restano uguali a quelle della sua antecedente, ovvero colpire il soggetto più debole per favorire quello più forte”.

Il comitato ricorda che “senza le nostre iniziative, senza la nostra presa di parola pubblica, senza le pressioni dal basso dei “No Salva-Banche” non saremmo riusciti infatti ad ottenere il prestito che Giosuè Arnone richiedeva da tempo, all’agenzia 1 di Nuova Carife, a Ferrara”.

“Questo – si aggiunge con una frecciata polemica al recente incontro con Morando di sindaco e associazioni degli Azzerati e Amici di Carife – deve essere chiaro a tutti: non è con le chiacchierate con i ministri e i sottosegretari che si ottengono i risultati. Solo la lotta e la determinazione ci consentono di raggiungerli”.

I ‘No al salvabanche’ smentiscono quindi le dichiarazioni di Capitanio rilasciate alla stampa in occasione di un incontro organizzato dall’Osservatorio permanente giovani editori, durante il quale sosteneva che “il signor Arnone ha ricevuto la missiva ma l’ha inavvertitamente gettata senza leggere ciò che era scritto all’interno, appena ci siamo resi conto di questo, il prestito è stato subito accordato”.

Su questo punto, il comitato invita ad “ascoltare attentamente le parole di Enrico Campagnoli, direttore dell’agenzia 1, registrate dalla telecamera nascosta de “La gabbia” trasmissione di La7: i presidi, l’attenzione dei media, lo svelamento delle verità ad opera della nostra mobilitazione fa paura ai responsabili dell’esproprio che abbiamo subito”.

Nell’incontro con i giornalisti de La7, “durato circa 45 minuti e di cui “La Gabbia” ha mandato in onda solo una brevissima ma significativa registrazione”, il direttore “non ha mai menzionato l’esistenza di questo programma di credito agevolato. Al contrario ha sprecato fiato ed energie per sostenere la non finanziabilità di Giosué Arnone, rimandando la decisione sulla concessione del prestito ai piani più alti della sua banca. Delle due l’una: o Campagnoli non sa fare il suo mestiere e in tal caso andrebbe sollevato dal suo incarico, oppure Capitanio mente spudorotamente”.

“Lo diciamo con estrema chiarezza – continua il comitato -: Giosuè Arnone non ha mai ricevuto alcuna lettera da parte di Nuova Carife. Lettera che – stando alle parole di Capitanio – avrebbe dovuto informarlo di essere stato inserito in un programma di credito agevolato rivolto agli espropriati dal decreto salva-banche in difficoltà economica. Capitanio tenta, troppo tardi e maldestramente, di mettere una pezza che come spesso accade è peggio del buco, cercando di far passare Giosuè Arnone per un povero idiota, troppo anziano e distratto per prendersi cura di sé”.

Il comitato fa sapere poi che la linea di credito agevolato di cui parla Capitanio non sarebbe così vantaggiosa e parla di “un prestito di 2500 euro all’8,3%”.

“Fino a poco tempo fa – questa la deduzione – i risparmiatori come Giosué che percepivano un tasso di poco superiore al 3% lordo sui loro risparmi venivano considerati da governo e stampa degli speculatori. Ci domandiamo allora: come deve essere considerata una banca che presta 2500 euro ad un anziano in difficoltà economica, espropriato di tutti i suoi risparmi, ad un tasso dell’8,5%”.

Di fronte a ciò, il comitato chiede “un netto taglio di tale interesse. Ci mobiliteremo fino a quando tutto non ritornerà alla situazione di normalità, fino a che l’ultimo centesimo che ci è stato tolto non ritornerà nelle nostre tasche”.

La prossima assemblea pubblica dei No Salva Banche si terrà domani, martedì 31 maggio, presso la Sala della musica a Ferrara in Via Boccaleone,19 alle ore 21.

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