Politica
6 Aprile 2016
Il capogruppo della Ln in Regione: "Esterrefatti dalle sue dichiarazioni, nega l'evidenza"

Palaspecchi, Fabbri attacca la dirigente della questura

di Daniele Oppo | 3 min

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LegaNord in Prefettura-2“Tristissima la messinscena del sindaco Tagliani, ieri in commissione, sul Palaspecchi. Il coinvolgimento di altri enti a ‘copertura’ delle scelte del Comune è l’estremo e più disperato tentativo di salvare un progetto che rischia di condurre inesorabilmente a un Palaspecchi2”. Così il capogruppo leghista in Regione Emilia Romagna, e segretario della Lega Nord di Ferrara, Alan Fabbri, all’indomani dell’audizione di questura e Ausl in commissione urbanistica a Ferrara.

Fabbri attacca in maniera particolare la dirigente della questura Rosaria Broccoletti che in commissione ha ridimensionato in maniera decisa tutti gli allarmi lanciati dalla Lega Nord in questi mesi: dal numero di occupanti al tasso di criminalità della zona. “Le sue dichiarazioni ci lasciano straniti – afferma il consigliere del Carroccio -. Negare il problema sicurezza al Palaspecchi è negare l’evidenza. Le parole della dottoressa Broccoletti, che ci auguriamo sia stata colpita solo da un momentaneo abbaglio, sono gravissime e sminuiscono il grande lavoro che il Questore Antonio Sbordone e tutte le forze dell’ordine da anni stanno mettendo in campo, purtroppo senza l’appoggio dell’amministrazione, che si ostina a non voler vedere. Tollerare anche solo un abusivo è colpevole. È grave che un esponente della questura, nella figura della dottoressa Broccoletti – prosegue Fabbri – sminuisca l’allarme scatenato dalla presenza illegale di immigrati clandestini all’interno di una struttura fatiscente. L’emergenza è sotto gli occhi di tutti, non solo sanitaria, ma di sicurezza. Se la dottoressa Broccoletti vuole rendersene conto la invitiamo a uno dei nostri tanti sopralluoghi. Affermazioni come quelle da lei pronunciate, ieri in commissione, sono dannose, perché allontanano i cittadini dalle istituzioni”.

Fabbri attacca anche Tagliani e precisa che “se ancora ce ne fosse bisogno chiariamo al sindaco che siamo contrari al piano della sua amministrazione, che rischia di trasformarsi in un Palaspecchi2, poiché non è sostenibile e non ci sono elementi per ottenere garanzie reali dagli interlocutori privati del Comune. Sono i fatti a parlare: in trent’anni i tanti progetti delle giunte di sinistra si sono sempre conclusi con un nulla di fatto. E lo stesso piano di Tagliani è oggetto di rinvii da anni”.

Poi però si lancia in una proposta che sembra alquanto strana visti i presupposti: da una lato chiede l’ “abbattimento del Palaspecchi”, con “bonifica sia sotto il profilo igienico sanitario che della sicurezza”; dall’altro punta su un “accordo col privato per la rivalutazione urbanistica e la sua destinazione a uso commerciale e residenziale”, che, presumibilmente, significherebbe ricostruire dopo l’abbattimento.

E così la proposta sembra stonare ancora di più se confrontata con l’affermazione successiva di Fabbri: “Auspichiamo che l’interlocuzione con Cassa depositi e prestiti rimanga, ma nell’ottica di un intervento, decisamente più efficace, per il recupero del patrimonio edilizio esistente, anche in funzione di housing sociale. Ferrara non ha bisogno di nuovo cemento, ma di sicurezza”. Il piano del Carroccio, in sostanza, sembra ricalcare quello dell’amministrazione comunale ma, forse, per spostarlo in un’altra area della città che però Fabbri non esplicita. Che sia il Darsena City?

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