Ferrara è 21^ nella classifica del rapporto Rapporto Smart City Index 2016 elaborato da EY Italy. Sale di qualche gradino ma rimane dietro ad altri capoluoghi emiliani come Bologna (prima in assoluto), Reggio Emilia, Parma, Piacenza e Modena.

Tanti gli indicatori utilizzati per stilare il rapporto, divisi per categorie: applicazioni e servizi, service and delivery platform (li riassumiamo per semplicità, e con un linguaggio forse meno ‘smart’, in presenza di servizi online per i cittadini, ndr), sensoristica e infrastrutture e reti. A queste categorie si aggiungono quelle della vivibilità e della visione e strategia.

Rispetto alla precedente rilevazione Ferrara passa dalla 26^ alla 21^ posizione sui 116 capoluoghi analizzati. Un risultato indubbiamente positivo, ma andando a vedere i punteggi ottenuti sulle singole categorie di indicatori, si nota come il capoluogo estense soffra in due settori: infrastrutture e reti e, soprattutto, vivibilità della città.

Quest’ultimo campo riguarda la presenza di smart citizens (domanda di mobilità elettrica, tpl, car/bike sharing, consumi di energia e produzione di rifiuti, fruizione dei servizi culturali, alfabetizzazione scolastica e digitale) e di un più generale benessere cittadino (qualità della mobilità, verde pubblico e orti urbani, inquinamento acustico e dell’aria, musei/monumenti, salute e servizi sociali, sicurezza fisica, stradale e ambientale). E qui Ferrara, nella sottoclassifica, sta tra la 79-116^ posizione, quelle più basse.