Politica
8 Febbraio 2016
Duro attacco del segretario regionale del Carroccio al parroco di Viale K. Fornasini: "La smetta con provocazioni razziste per gli italiani"

Palaspecchi. Fabbri attacca don Bedin: “Dice follie, si vergogni”

di Redazione | 3 min

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Alan Fabbri durante la manifestazione della Lega Nord al Palaspecchi

Alan Fabbri durante la manifestazione della Lega Nord al Palaspecchi

“Folle, patetica, ridicola e schizofrenica la ‘soluzione’ di don Bedin per il Palaspecchi, sembra che abbia più a cuore la tutela dei clandestini rispetto alla sicurezza della città. Si vergogni: non ha mai detto una parola per i terremotati e, con ancora migliaia di famiglie colpite dal sisma fuori casa, oggi pensa di sottrarre loro moduli per sistemare gli attuali occupanti abusivi di Palaspecchi”. All’indomani della manifestazione davanti al Palazzo degli Specchi e della contestuale presa di posizione del parroco dell’associazione viale K, don Domenico Bedin, il capogruppo leghista in Regione Emilia Romagna e segretario Lega Nord Ferrara Alan Fabbri si scaglia duramente contro il sacerdote: “Forse Bedin vorrebbe sgomberare i terremotati per accogliere gli abusivi e i clandestini, tanto cari alla sua associazione? Gli proponiamo di praticare la sua ‘caritatevole’ opera di accoglienza immigrati rinunciando a ogni elargizione pubblica visti gli obiettivi discutibili che si propone. In una simile condizione – prosegue Fabbri – potrebbe cambiare presto idea. Ma Bedin si rende conto che ci sono ancora centinaia di terremotati nei container e a quasi cento di loro l’Enel ha pure staccato la luce? Come può un prete disinteressarsi a tal punto della sua gente da pensare di sacrificare terremotati in condizioni di grave bisogno per accogliere clandestini, abusivi e gente che vive di espedienti? Mi appello a Papa Francesco — conclude Fabbri -, questa mi pare tutto fuorché carità cristiana”.

Sulla stessa linea il consigliere comunale di Fi Matteo Fornasini: “Mi piacerebbe derubricare questa proposta a mera provocazione ma francamente queste parole sono talmente inaccettabili e offensive nei confronti di tanti italiani regolarmente in attesa per accedere alle case popolari che non posso non rispondere – scrive in una nota il consigliere -. Vorrei ricordare a Don Bedin che ad oggi ci sono ben 243 italiani che sono nelle condizioni di non avere una casa e stanno pazientemente aspettando che gli venga assegnata una casa popolare dal Comune di Ferrara, il quale continua a discriminarli a tutto vantaggio degli stranieri. Basta guardare le percentuali di stranieri che oggi occupano le nostre case popolari per rendersi conto di quanto sia evidente questa discriminazione ai danni degli italiani. Ricordo inoltre che, nonostante il terremoto del maggio 2012 abbia colpito di meno la nostra città rispetto ad altri aree della provincia di Ferrara, ci sono ancora circa 100 ferraresi che ad oggi non sono ancora rientrati nelle loro abitazioni a seguito gli eventi del sisma. E allora – conclude il consigliere comunale – continuo a ribadire che a mio avviso le istituzioni italiane e il Comune di Ferrara hanno l’obbligo morale e civile di assistere e accogliere prima tutti gli italiani indigenti e che si trovano in difficoltà abitativa e invito Don Bedin a smetterla di lanciare queste provocazioni razziste nei confronti degli italiani”.

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