Politica
10 Gennaio 2016
Il ministro: "Governo al lavoro per definire gli aspetti tecnici della procedura arbitrale"

Padoan: “Chi è stato ingannato va risarcito”

di Redazione | 3 min

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Pier Carlo Padoan

Pier Carlo Padoan (Foto di Francesco Pietantoni – Flickr.com/CC BY 2)

Chi è stato ingannato va risarcito. È questo il senso del discorso, riportato dall’Ansa, del ministro all’economia Pier Carlo Padoan durante il primo incontro tra i vertici delle ‘nuove’ Carife, Banca Marche, Etruria e CariChieti e la delegazione del comitato Vittime del salva-banche. “Il governo – ha detto il titolare del dicastero – sta già lavorando a pieno ritmo per definire gli aspetti tecnici” della procedura arbitrale “per risarcire chi è stato ingannato e si è assunto un rischio che non si doveva assumere”. Nell’incontro, che si è tenuto nella sede romana di Banca Marche, i quattro istituti hanno sottolineato che la priorità va data ai più bisognosi, ma entro le norme fissate dal governo e le autorità tenendo conto dei paletti Ue.

I criteri dei rimborsi saranno contenuti in un nuovo decreto interministeriale, come sottolineato anche dalla consigliera indipendente delle quattro banche, Maria Pierdicchi, secondo cui “risposte concrete sui criteri dei rimborsi saranno contenuti nel decreto interministeriale che il governo dovrà emanare quanto prima con l’obiettivo comune di accelerare sulla definizione delle norme per andare incontro ai risparmiatori”. L’appuntamento, a cui non ha partecipato il presidente delle quattro ‘nuove’ banche Roberto Nicastro per impegni precedenti, non è quindi andato incontro alle richieste del comitato, che punta all’annullamento o a una modifica del decreto Salva-banche.

Concetti sostenuti da tutti i risparmiatori presenti all’incontro, come la portavoce del comitato Letizia Giorgianni secondo cui “Non ci sono novità rispetto a quello che sapevamo. Il fondo di solidarietà rimane l’unica soluzione. Le banche non si spostano rispetto a quanto formalizzato dal decreto”. Ed in merito all’incontro “non parliamo di dialogo ma sicuramente un contatto c’è stato”, ha sottolineato. Il comitato chiede così direttamente al governo di “modificare il decreto”, che ha salvato le quattro banche ma che ha azzerato i risparmi di migliaia di clienti, e nel frattempo “continuerà la protesta nelle sedi contro il governo, Bankitalia e gli organi che non hanno vigilato”, ha ribadito Giorgianni.

Una manifestazione è prevista per il 12 gennaio davanti alla Consob, lo stesso giorno in cui Nicastro incontrerà i segretari generali dei sindacati del settore credito. Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli episodi di frizioni, a volte anche pesanti, fra i clienti e i dipendenti delle banche, che hanno allarmato i sindacati. L’ultima circostanza è stato il pacco bomba rinvenuto davanti una filiale di Banca Etruria a Perugia. Intanto le associazioni dei consumatori chiedono di far luce sull’operato dei commissari di Bankitalia su Banca Etruria. Adusbef e Federconsumatori spiegando che poco prima del commissariamento da parte della Banca d’Italia un Fondo di investimento inglese, Anacap, propose di acquistare tutte le sofferenze, circa 2 miliardi di euro, ad un prezzo tra il 28 ed il 32% del valore nominale. Il valore minimo, sottolineano le due associazioni, dato da Anacap alle sofferenze di Banca Etruria era quindi nel febbraio scorso di 560 milioni di euro, “un prezzo svilito dalle valutazioni di Bankitalia”.

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