Cronaca
4 Novembre 2015
Le forti parole di Tagliani nel discorso per le celebrazioni dell'Unità d'Italia e delle forze armate

“La memoria dei caduti tradita da corrotti e disonesti”

di Redazione | 3 min

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di Marcello Celeghini

Si sono svolte nella mattina di mercoleìd, come di consueto, le celebrazioni per la Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate a Ferrara. Quest’anno la ricorrenza del 4 novembre ha avuto un significato particolare visto che proprio cento anni fa finiva la Grande Guerra, una guerra che portò a compimento il sogno risorgimentale italiano con la conquista di Trento e Trieste ma che, però, costò la vita centinaia di migliaia di giovani italiani, ricordati proprio in occasione di questa giornata.

Le iniziative ferraresi a ricordo del 97° anniversario dalla fine della Prima Guerra Mondiale hanno preso il via alle ore 10.30 con la cerimonia dell’alzabandiera sul sagrato del Duomo sulle note dell’Inno di Mameli alla presenza di tutte le autorità cittadine, delle autorità militari, delle forze armate, delle associazioni combattentistiche e di diverse classi degli istituti scolastici ferraresi. Successivamente è stata depositata ai piedi del monumento nella Torre della Vittoria una corona d’alloro a ricordo delle vittime di tutte le guerre sulle note della ‘Canzone del Piave’. Il programma della mattinata ha poi previsto gli interventi delle autorità, in primis quello del Generale di divisione Aerea Giovanni Fantuzzi che ha letto il messaggio per la ricorrenza del 4 Novembre inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

A prendere la parola, poi, è stato il presidente della Provincia di Ferrara, Tiziano Tagliani, che ha ricordato l’origine della festa della ricorrenza del 4 Novembre. “La Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate ha un unico filo conduttore con le ricorrenze del 25 Aprile e del 2 Giugno. Tutte e tre queste date sono fondamentali per ricordarci il perché siamo italiani e il perché siamo un paese unito e democratico- sottolinea Tagliani-. Oggi siamo qui a ricordare centinaia di migliaia di giovani che hanno sacrificato la loro vita per il bene dell’Italia, la cui memoria è però continuamente tradita da tutti quei politici corrotti, falsi invalidi, medici senza laurea, fannulloni sul posto di lavoro e imprenditori disonesti che imperversano in questa nostra Italia. Un pensiero deve andare anche ai due fucilieri di Marina, Girone e Latorre. Per loro i l mio auspicio è che ritornino presto dalle loro famiglie perché questa vicenda ormai sta assumendo i contorni dell’assurdo”.

La parola è poi passata al presidente della Consulta degli Studenti, Federico Di Bisceglie, che si è associato all’appello per la scarcerazione dei due Marò. “Il 4 Novembre deve rappresentare per tutti, anche per noi giovani, un momento di unione e di commozione. È un dovere morale ricordare chi si è sacrificato per darci oggi la possibilità di vivere in un paese libero. Un caloroso ringraziamento- continua Di Bisceglie- va alle nostre forze armate troppo spesso dimenticate o sminuite dall’opinione pubblica e dalla politica. Infine, il mio pensiero va ai due Marò, vittime di un sistema ingiusto e di uno stato che esercita in modo arbitrario la giustizia”. Le celebrazioni si sono concluse nel tardo pomeriggio con l’ammainabandiera.

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