Comacchio
12 Agosto 2015
Fenomeno dovuto all'anossia. Arpa e Daphne stanno effettuando campionamenti

Moria di cannolicchi a Scacchi e Pomposa

di Redazione | 3 min

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moria cannolicchi 3Lido degli Scacchi. Per i turisti del Lido degli Scacchi e del Lido di Pomposa l’arrivo in spiaggia questa mattina non è stato dei più entusiasmanti. Ad accoglierli una battigia ricoperta di cannolicchi morti.

Sulle cause della morte di un numero così elevato dei gustosi molluschi bivalvi si dovrà attendere il responso delle autorità preposte al monitoraggio della qualità e salubrità delle acque, Arpa in primis, ma una delle ipotesi sarebbe quella dell’anossia, ossia della mancanza di ossigeno nell’acqua dovuta a fattori concomitanti.

Di certo le condizioni della spiaggia e del mare non risultavano invitanti per i turisti, che si stanno peraltro adoperando a ripulire la battigia dai cannolicchi e da qualche pesce trovato morto, in attesa dell’intervento della Brodolini. Intervento qualtomai urgente, dato che oltre all’aspetto desolante della battigia, uno dei problemi è rappresentato dalla forte puzza che la decomposizione dei molluschi sta producendo. Il fenomeno di questa mattina ha fatto seguito a una morìa di gamberi e granchi, sempre nella stessa area, verificatasi ieri pomeriggio. Una nuova “grana” dunque per il turismo dei nostri lidi, dopo i temporanei divieti di balneazione e le puzze prodotte dalla torba bruciata nel Mezzano.

Nonostante l’aspetto poco invitante di questo tratto di litorale, tuttavia, al momento l’Arpa non ha emesso alcun divieto di balneazione, tenendo però presente che in questi giorni non erano previsti prelievi e che Arpa e istituto Daphne stanno procedendo in queste ore a effettuare i sopralluoghi e i campionamenti del caso dopo la segnalazione della moria.

A confermare la causa del fenomeno è un comunicato ufficiale del Comune di Comacchio: “In analogia a quanto già accaduto sui lidi comacchiesi nel 2013 e a quanto sta tutt’ora avvenendo nella vicina Sacca di Goro (nella quale ad essere colpiti sono gli allevamenti di vongole veraci), il fenomeno è causato da una crisi anossica: il caldo torrido di questi ultimi giorni ha provocato l’aumento della temperatura dell’acqua, con punte oltre i 35 gradi, che ha a sua volta determinato la carenza di ossigeno all’interno delle acque”.

E mentre si stanno effettuando campionamenti sul nostro litorale, Arpa ha già emesso un primo bollettino riguardante le aree interessate dal fenomeno. “Nelle medesime aree – si legge nel comunicato dell’Arpa – sono presenti localizzate fioriture microalgali che colorano di marrone-rosso le acque. La determinazione della specie microalgale responsabile di tale fioritura verrà effettuata sui campioni che stamane hanno prelevato i tecnici della Sezione Arpa di Ferrara. Le fioriture microalgali si manifestano prevalentemente nella parte settentrionale della costa, in quanto essa è direttamente investita dagli apporti del Po, per poi diminuire proseguendo verso Sud; tali condizioni eutrofiche possono intensificarsi con condizioni di mare calmo, in presenza di uno scarso movimento delle acque che non ne facilita il miscelamento. Il fenomeno dello spiaggiamento di pesci e molluschi è dovuto alla carenza o mancanza di ossigeno dell’acqua ipossia/anossia), verificata nelle zone limitrofe nei giorniprecedenti.A tali condizioni hannocontribuito: condizioni di mare calmo; marcato innalzamento delle temperature delle acque , con valori anomali in superficie, prossimi da settimane ai 30°C; conseguente formazione di aree localizzate e prettamente costiere ipossiche/anossiche negli strati di fondo (vedere mappe dell’ossigeno disciolto contenute nei Bollettini della Struttura Daphne n. 17 e 18 presenti nel sito Arpa, alla pagina archivio bollettini). La carenza di ossigeno ha conseguentemente creato condizioni non idonee alla vita degli organismi che vivono a stretto contatto dei fondali, causando soffocamento e conseguente moria; tale condizione anomala può favorevolmente essere risolta da una mareggiata”.

moria cannolicchi 4Il bollettino Arpa, inoltre, rassicura sullo stato di salute del mare: “Con certezza si può affermare che tale fenomeno non deriva da apporti di sostanze inquinanti nelle acque di mare, che si tratta di una situazione conosciuta come conseguenza di eventi eutrofici, una criticità ambientale della costa emiliano-romagnola che negli ultimi anni ha segnato un trend in miglioramento. È peraltro importante ricordare che le stesse condizioni eutrofiche sono il fulcro per avere un’area produttiva per pesca e molluschicoltura”.

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