Politica
30 Aprile 2015
La procura di Ferrara l’aveva indagata per abuso d’ufficio. Ora arriva l’archiviazione del gip

Zappaterra agì correttamente su nomina capo di gabinetto

di Marco Zavagli | 3 min

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IMG_0603-420x263Fu regolare l’iter amministrativo che portò all’assunzione dell’allora capo di gabinetto Manuela Paltrinieri. Lo afferma il giudice per le indagini preliminari Silvia Marini nel decretare l’archiviazione del’ex presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra.

Ne dà notizia la stessa Zappaterra, attualmente consigliere regionale del Pd, in una conferenza stampa convocata nell’ufficio del suo legale, l’avvocato Fabio Anselmo. Si apprende solo oggi infatti, con il decreto del gip emanato lo scorso 14 aprile, che la procura aveva indagato d’ufficio la Zappaterra per abuso d’ufficio.

L’apertura del fascicolo, con l’acquisizione del materiale proveniente dalla Corte dei Conti, risale alla fine del 2014. A dicembre, a elezioni avvenute, alla diretta interessata arriva l’avviso di garanzia, con invito a comparire per l’interrogatorio davanti al procuratore capo Bruno Cherchi.

Le domande vertono sul curriculum del capo di gabinetto e sul suo emolumento. Le risposte evidentemente convincono il procuratore a chiedere l’archiviazione, cosa che avviene il 18 marzo.

Il gip accoglie la richiesta e in più, “offre un giudizio di merito – commenta Anselmo – sulla delibera al centro dell’inchiesta contabile (e per la quale la Zappaterra è stata condannata in primo grado dalla Corte dei Conti, ndr). L’atto è stato adottato seguendo tutti i criteri di un corretto iter amministrativo, questo alla luce di una difficoltà interpretativa della legislazione in materia. In più il tribunale sostiene che la Paltrinieri aveva tutti i requisiti necessari per svolgere quel ruolo”.

Il giudice ritiene infatti che “l’articolo 90 del Tuel appare suscettibile di diverse interpretazioni in per quanto riguarda il rapporto di contrattazione collettiva, tant’è che il dl 90 del 2014 è stato intergrato con il comma 3 bis che ha previsto la possibilità di parametrare il trattamento economico del capo di gabinetto a quello dirigenziale (la Paltrinieri percepiva circa 87mila euro l’anno, ndr)”. In particolare, prosegue il gip, “sussiste un’obiettiva difficoltà interpretativa della norma quanto a necessità del possesso di titolo di studio della laurea, ritenuto non necessario dalla stessa giurisprudenza amministrativa in caso di possesso di esperienze professionali specifiche”. Requisito che la Paltrinieri, fino all’anno prima assessore provinciale, aveva maturato.

Ora Marcella Zappaterra, forte di questo esito, attende con più ottimismo la sentenza d’appello della Corte dei Conti, ricordando che “anche il premier Renzi è stato assolto per il medesimo motivo per un atto emanato quando era presidente della Provincia di Firenze”.

Alla luce di questa archiviazione la Zappaterra si spende su una valutazione politica, “al di là di quale sarà la sentenza della giustizia contabile”: “credo che ora per i cittadini sia più semplice formarsi un giudizio su una scelta adottata solo per far funzionare meglio l’amministrazione”. Non manca un accenno alla collega di partito Paltrinieri, alla quale “questo decreto ridà la dignità e professionalità messe in discussione fino ad oggi, visto che il tribunale l’ha giudicata perfettamente adatta a quel ruolo”.

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