Mesola
20 Aprile 2010
Congresso regionale a Mesola

Antonio Cherchi nuovo presidente di Slow Food Emilia Romagna

di Redazione | 5 min

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Mesola. L’elezione del neo-presidente Antonio Cherchi, già fiduciario della condotta di Modena, è avvenuta sabato 17 aprile, durante il congresso di Slow Food Emilia Romagna nel suggestivo contesto del Castello Estense di Mesola. Insieme al Presidente è stato presentato il direttivo regionale e sono stati eletti i tre consiglieri nazionali per la regione: Claudia Piva, Mauro Zanarini, Roberto Ferranti.

Cherchi ha illustrato il programma che sarà sviluppato nei prossimi quattro anni e che avrà come obiettivo principale quello “di far diventare lo slow food una pratica quotidiana” e ricreare un diverso rapporto fra l’uomo e il cibo. Il primo degli strumenti per raggiungere questa meta decisiva è necessariamente l’educazione, intesa come il riappropriarsi del saper fare declinato nelle diverse pratiche del rapporto fra uomo e cibo: saper coltivare, saper trasformare, saper comprare. L’educazione non sarà rivolta solo verso i cittadini al fine di migliorarne la consapevolezza, ma anche verso agricoltori e trasformatori del cibo, perché si riapproprino delle buone pratiche del passato e delle nuove tecniche del futuro per una agricoltura buona, pulita e giusta compatibile con l’ambiente e con le aspettative di una redditività adeguata. Alle condotte, che rappresentano Slow Food nel territorio, viene riconosciuto un ruolo fondamentale per la realizzazione di questo progetto educativo rivolgendo particolare attenzione alla salvaguardia della biodiversità dei prodotti, in particolare attraverso lo strumento dei presidi.

Parte fondamentale per la difesa della diversità e delle buone pratiche è certamente il recupero della memoria inteso non come nostalgia del passato ma come strumento per la creazione di fondamenta solide per il futuro. Si punterà infatti in questi quattro anni allo studio dei documenti e alla creazione di una vera e propria banca dati sulla storia contadina dell’Emilia Romagna.  

La presenza nel territorio e la necessità di mapparne i diversi aspetti che riguardano il cibo si lega strettamente al progetto forse più importante di Slow Food: Terra Madre. Come è stato infatti ribadito nella presentazione del programma, Slow Food Emilia Romagna porterà in regione le istanze di questo importante progetto per collegare tutti i diversi attori della filiera del cibo con l’unico filo conduttore della difesa della diversità alimentare.

È su questa impronta che si svilupperà anche il progetto dei “Sistemi Locali del Cibo” che tiene conto della specificità del rapporto tra il mondo agricolo e il mondo della trasformazione del cibo in Emilia Romagna composto da una molteplicità di sistemi tra i quali: il sistema del cibo dell’agro-industria; Il sistema del cibo biologico e “alternativo”; Il sistema dei prodotti tutelati (DOP, DOC, IGT etc.); Il sistema del cibo degli immigrati di ieri e di oggi.

Il neo-presidente Antonio Cherchi ha concluso sottolineando la necessità di riuscire a comunicare questi importanti progetti sia all’interno di Slow Food che verso l’opinione pubblica presentando un piano di comunicazione che si baserà principalmente sull’utilizzo delle nuove tecnologie ed in particolare di un sito web regionale.

Tutti i punti del programma sono stati poi presentati in maggiore dettaglio dai diversi responsabili del direttivo regionale che, ciascuno per il suo ambito, hanno ribadito il ruolo di supporto e servizio alle condotte nell’ideazione e realizzazione dei diversi progetti che si svilupperanno.

Molti sono stati i protagonisti del congresso a partire da Carlo Petrini che ha rivolto, tramite lettera, un saluto ai congressisti, con uno speciale ringraziamento al presidente uscente Alberto Fabbri per il lavoro svolto durante quelli che ha definito “gli anni più belli della storia di Slow Food” grazie alla nascita e allo sviluppo di grandi progetti come Terra Madre, l’Università di Scienze Gastronomiche, e i Presidi. Petrini ha poi augurato un buon lavoro al nuovo presidente e al direttivo che insieme all’instancabile lavoro dei fiduciari, definiti come “sale e motore” dell’associazione, dovranno promuovere nuovi progetti per far diventare bello e buono i valori fondanti di un nuovo umanesimo”.

Anche le istituzioni presenti, il Sindaco di Mesola Lorenzo Marchesini e l’Assessore Davide Nardini della Provincia di Ferrara, hanno dato il benvenuto ai congressisti sottolineando l’impegno della Provincia di Ferrara a tenere sempre più in considerazione i principi di Slow Food per un’agricoltura sempre più buona pulita e giusta. Anche l’Assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha voluto ricordare che la legge regionale sulla biodiversità è nata grazie al fondamentale contributo di Petrini che suggerì di allargare l’orizzonte oltre che a specie animali e vegetali anche alla memoria delle pratiche della tradizione contadina e gastronomica dell’Emilia Romagna.

Ha poi preso la parola Alberto Fabbri che ha voluto ripercorrere i successi di quattro anni di lavoro che hanno portato un aumento di iscritti e ad un vero e proprio processo di rinnovamento dell’associazione sempre più giovane e con una sempre maggiore presenza delle donne. Fabbri ha poi ripercorso i progetti che sono stati portati avanti in regione dalle condotte con particolare attenzione al prezioso lavoro sui presidi. Il presidente uscente ha voluto poi indicare quelle che saranno le sfide per Slow Food, ovvero esercitare fino in fondo il ruolo di opinion leader che ha saputo conquistarsi in questi anni e sviluppare il processo democratico interno all’associazione.

A conclusione del congresso è intervenuto Silvio Barbero segretario nazionale di Slow Food Italia che ha ricordato come sia la complessità il segno distintivo di questa fase dell’evoluzione del sistema di produzione, distribuzione e consumo del cibo e come Slow Food dovrà essere capace con le proprie elaborazioni di offrire una risposta alla sempre crescente domanda di cambiamento che proviene anzitutto dai contadini, strangolati da una crisi senza precedenti. 

Direttivo Regionale:

Mirco Marconi Responsabile Educazione

Pierluigi Frassanito Responsabile Sistemi Locali del cibo

Riccardo Astolfi Responsabile Terra Madre

Elisa Giovannetti Responsabile Recupero della memoria

Piero Bergonzini Segretario e tesoriere

Michele Finelli Responsabile web

Elisa De Vincentis Responsabile comunicazione

Patrizia Maria Marani Responsabile ricerca risorse per progetti

Giampiero Giordani Delega alle guide Osterie d’Italia e Buon Paese

Stefano Fogacci Delega al progetto “Ritorno in campagna

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