Cronaca
14 Gennaio 2015
L’abbattimento è già partito a Ro, Bondeno, Codigoro, Jolanda e Argenta

Emergenza nutrie, al via il piano di contenimento

di Elisa Fornasini | 5 min

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nutria1Ro, Bondeno, Codigoro, Jolanda e Argenta hanno già dichiarato guerra alla nutria emettendo un’ordinanza per la limitazione della specie. Ma sul piede di guerra ci sono anche gli altri 19 Comuni della provincia ferrarese. L’accordo tra i 24 Comuni del territorio estense e la Provincia per il contenimento del roditori, considerati nocivi per il territorio, è stato presentato questa mattina da Nicola Rossi, sindaco di Copparo e vicepresidente della Provincia, Claudio Castagnoli, comandante della Polizia provinciale, Stefano Ansaloni, comandante del Corpo intercomunale, Antonio Giannini, sindaco di Ro, e da Renato Finco del settore Ambiente e Agricoltura. La prima fase di controllo dei ‘castorini’ è partita a inizio gennaio e si concluderà a fine aprile a Ro, Bondeno, Codigoro, Jolanda e Argenta, ma rientra in un percorso più ampio di calendarizzazione di emanazione delle ordinanze che coinvolgerà tutti i Comuni. In particolare il monitoraggio delle tane riguarderà il collettore e il canale diversivo di Burana, canale delle Pillastresi a Bondeno, diversivo del Volano e Po di Volano a Ferrara, Po di Volano di Tresigallo, canale navigabile a Ostellato Fiscaglia, Po di Volano e Diversivo a Codigoro e Lagosanto, e il fiume Po di Goro, Mesola, Ro e Berra.

O“La modifica della legge regionale 157/92 dello scorso agosto, che ha escluso le nutrie dalle specie selvatiche, equiparandole a talpe, ratti e topi – ricorda Rossi – ha creato un po’ di scompiglio perché ha eliminato i risarcimenti dei danni alle produzioni agricole provocati dalle nutrie e ha preparato un vuoto normativo sui soggetti responsabili dei piani di controllo di tali roditori. La competenza del contenimento della specie, infatti, è passata dalle Province ai Comuni; è il prefetto che ha dato il via alla fattiva collaborazione tra i sindaci per fare in modo che i Comuni non affrontino questa emergenza da soli. Cinque amministrazioni comunali sono già partite con le ordinanze ma il piano coinvolgerà nel tempo tutti i Comuni per monitorare un arco temporale più ampio”. Mentre si preparava questa rete di collaborazione, le nutrie si sono riprodotte senza sosta: l’inverno mite ha favorito la riproduzione dei roditori che, comunque, viaggia già su numeri molto alti: ogni femmina è in grado di riprodursi più volte all’anno e la dimensione delle figliate è mediamente di 4-8 piccoli anche se si può raggiungere un incremento di circa 13 cuccioli. L’elevato potenziale riproduttivo rappresenta il motivo principale della sua diffusione, a cui si aggiunge la mancanza di nemici naturali nell’habitat ferrarese, già particolarmente adatto per le nutrie perché il 40% del territorio si trova sotto il livello del mare.

nutria2Un buco nero che è durato 6 mesi e a cui ora bisogna rimediare, anche perché i danni causati da questi ‘castorini’, che possono raggiungere fino a 10 kg di peso, sono ben noti a tutti. “Il pericolo maggiore è per le infrastrutture irrigue – spiega Finco – perché le tane, che presentano un diametro di circa 30–50 cm ed una lunghezza che può variare da meno di 1metro a circa 5 metri, possono creare la perforazione delle arginature, lo smottamento delle banchine e l’occlusione dei canali irrigui. Questo reticolato di gallerie, oltre a essere pericoloso per la sicurezza idraulica delle arginature dei fiumi, è situato spesso in prossimità di vie di comunicazione stradale e costituisce, perciò, un fattore di rischio. Per dare un’idea della gravità della situazione, basti pensare che durante un’attività di monitoraggio dei corsi d’acqua a Mesola è stata registrata una densità di circa 200 tane su un solo km di canale Vallona. Senza contare i problemi sanitari e i danni agricoli delle nutrie che danneggiano le coltivazioni prospicienti ai corsi d’acqua”.

Le nutrie da problema di ordine naturale, quindi, si sono trasformate in una vera e propria emergenza. “La comunità di Ro sta già vivendo dei disagi – dichiara il sindaco Giannini – a causa della chiusura di un tratto di strada per una frana verosimilmente causata dalle tane di animali. Il rischio è il cedimento improvviso della banchina, per questo ho firmato subito il provvedimento urgente che avrà validità 90 giorni”. “I disagi sono soprattutto per le famiglie che abitano vicino ai canali – aggiunge Ansaloni -: abbiamo già ricevuto diverse segnalazioni di giardini invasi da otto esemplari di nutrie”. “Tra gli altri rischi – conclude Castagnoli – è che cittadini ed agricoltori che non si sentono tutelati potrebbero pensare di difendersi spargendo dosi massive di veleno. Ovviamente l’uso di veleni e rodenticidi, così come di ogni altro metodo non selettivo, è illegale e verrà punito per legge”.

Il controllo potrà avvenire mediante cattura con gabbie-trappole e successiva soppressione oppure attraverso l’abbattimento diretto con arma da fuoco esclusivamente da parte di coadiutori abilitati dalla Provincia, da volontari delle associazioni venatorie, dagli agricoltori in possesso di porto d’armi nel perimetro dell’azienda agricola in proprietà o in conduzione. Tutte le figure abilitate all’abbattimento con arma da fuoco dovranno operare attraverso il sistema informatico che consente a tutte le forze del’ordine di sapere sempre chi sta operando ed in quale parte del territorio comunale. “Anche i semplici cittadini potranno fare la loro parte – conclude Castagnoli -: a breve verrà presentato un portale cartografico in cui le persone potranno mandare le foto delle tane e il riferimento geografico per creare una cartografica aperta e fruibile. Stiamo facendo tutto il possibile per evitare il peggio nel massimo rispetto dell’animale”.

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