Turismo e vacanze
20 Novembre 2014
Un piccolo borgo medievale in provincia di Macerata che vale una visita

Serrapetrona, una perla delle Marche

di Tiziano Argazzi | 5 min

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Serrapetrona1Serrapetrona un piacevole borgo medievale (poco più di 1.000 abitanti) nell’entroterra della provincia di Macerata, incastonato fra i Monti Azzurri a 600 metri di altezza ed a poca distanza dal lago di Caccamo. Il suo nome ricorda il Castello del feudatario Petrone posto a serrare – cioè sorto a chiusura e difesa – di una valle. Entrando in paese si rimane piacevolmente colpiti dal silenzio: il mondo frenetico nel quale molto spesso è immersa la nostra quotidianità qui non è di casa.

È una sensazione gradevolissima, quasi fisica. Un’atmosfera di altri tempi che permette di ammirare con calma le bellezze naturali ed artistiche senza tralasciare i piaceri genuini della tavola.

In questa piccola gemma dorata, nascosta ad occhi indiscreti, ed avvolta da una complessa policromia di colori e di profumi rurali, sono conservati capolavori assoluti. Tesori artistici ed architettonici di grandissimo livello.

Nel centro del paese il tempo sembra essersi fermato. È un susseguirsi di antiche case che si aprono dal vecchio castello, dove c’era la Pieve di San Clemente santo protettore del luogo, e si dilatano a ventaglio verso i torrioni serrati dalle porte castellane della prima cinta muraria.

Le tante chiese, presenti nel territorio comunale, conservano tantissime opere d’arte: preziosi dipinti, affreschi di varie epoche, statue, croci lignee e d’argento di epoca gotica e pale d’altare; il pregevolissimo polittico di Lorenzo D’Alessandro e la crocefissione di scuola camerinese di Giovanni Angelo di Antonio si trovano rispettivamente nella Chiesa di San Francesco e nella Pieve di San Lorenzo.

Nell’Archivio storico trovano posto le antiche pergamene a partire dall’XI secolo, le bolle e lo “statuto” dell’età feudale, quando Serrapetrona lottò per diventare Comune. Nella restaurata “torre di guardia” di età longobarda è ospitato il “museo dell’uomo” con attrezzi e materiali utilizzati dall’antica tradizione contadina. Preziosissimi reperti ed opere d’arte di inestimabile valore, passati indenni attraverso i secoli che testimoniano la storia, la cultura e le tradizioni di questa terra e dei suoi abitanti.

Da visitare anche Palazzo Claudi nel centro storico del capoluogo. Un antico palazzo restaurato e riaperto al pubblico nel 2012, divenuto sede marchigiana della Fondazione Claudi ed importantissimo centro culturale. Al suo interno due mostre: la prima (“La conquista del Cielo”, dalla preistoria al sogno di Icaro) racconta l’evoluzione della vita e gli antichi miti seguendo il tema del volo. In esposizione rarissimi reperti paleontologici che testimoniano momenti chiave dell’evoluzione e reperti archeologici di produzione magno-greca ed etrusca magnificamente decorati. La seconda (Favole Pittoriche) invece ripercorre l’intera carriera artistica di Anna Claudi una pittrice originaria di Serrapetrona. I suoi soggetti sono le colline marchigiane, le nature morte, i pesci dell’Adriatico, gli amici ed i parenti (in mostra è l’inedito ritratto del figlio Claudio), i paesi, le feste in campagna animate da tante piccole figure e, negli ultimi anni, anche i paesaggi dell’aldilà.

Ma il paese è indissolubilmente legato alla Vernaccia Docg di Serrapetrona un vino spumante rosso, nelle tipologie dolce e secco, ottenuto dal vitigno omonimo, coltivato fin dal Medioevo.

Lo storico Aristide Conti nella sua “Storia di Camerino e dintorni” ricorda che un polacco al soldo di truppe mercenarie, attratto dalla Vernaccia prodotta nella zona, esclamò: “Domine, Domine quare non Borgianasti regiones nostras” (Signore, Signore, perché non hai fatto le nostre terre come Borgiano? – Borgiano è una frazione del Comune di Serrapetrona placidamente adagiata sul lago di Caccamo).

Questo vino, dal perlage abbastanza sottile e persistente, è una autentica perla dell’enologia marchigiana. Si fa apprezzare per l’unicità del colore, dal granato al rosso rubino intenso, spesso coronato da sfumature purpuree e per il gusto sapido e caldo, un corpo morbido ed equilibrato ed un piacevole retrogusto leggermente amarognolo. Ha un profumo persistente, che si avvicina a quello della frutta rossa molto matura ed è caratterizzato da una insolita fragranza ed armonia raramente riscontrabili nei pochi vini rossi spumanti esistenti. 11,5% il grado alcolico minimo previsto dal disciplinare. La zona di produzione è molto limitata: circa 70 ettari concentrati a Serrapetrona e parte dei comuni di Belforte del Chienti e San Severino Marche.

Molto particolare il metodo di produzione: una parte delle uve viene vinificata in settembre al momento della vendemmia mentre il restante (almeno il 40 per cento del totale) prima di essere spremuto viene messo ad essiccare, per un paio di mesi, su graticci predisposti in locali ben aerati con i grappoli appesi a due a due oppure distesi in cassette di legno o di plastica. In gennaio queste uve vengono pigiate; poi il mosto così ottenuto viene unito con il vino di settembre. A questo punto parte la terza ed ultima fermentazione in autoclave per la presa di spuma (le prime due interessano rispettivamente le uve vinificate subito dopo la vendemmia e quelle messe ad appassire), un procedimento unico che esalta la spumantizzazione della Vernaccia autentica perla nera dell’enologia marchigiana.

Per fare apprezzare al grande pubblico il particolare metodo di produzione è nato Appassimenti aperti (www.appassimentiaperti.it), una interessante manifestazione enologica che si tiene nelle prime domeniche di novembre (quest’anno il 9 e il 16) per celebrare le qualità inconfondibili e la storia del grande vitigno Vernaccia Nera. Quest’anno all’iniziativa hanno preso parte quattro (Colleluce, Colli di Serrapetrona, Lanfranco Quacquarini e Alberto Quacquarini) delle sette aziende produttrici presenti sul territorio di Serrapetrona.

Ma il piccolo comune marchigiano si fregia anche di un altro vino dalla fortissima identità: il Serrapetrona Doc, anch’esso ottenuto dallo stesso vitigno autoctono. Un prodotto di nicchia come il Vernaccia Docg, fermo, elegante e longevo dall’intenso colore rosso rubino e dal sapore armonico, gradevolmente asciutto. Adatto per ogni tipo di abbinamento per la gioia anche dei palati più esigenti.

Come arrivare: Da Ferrara A13 per Bologna poi A14 fino ad Ancona Nord e seguire le indicazioni per Montemarciano, Falconara e poi per Jesi, Aeroporto, Fabriano, Roma e quindi per San Severino Marche, Serrapetrona. In tutto 320 Km.

Dove mangiare: È possibile scegliere fra agriturismi, osterie, trattorie e ristoranti di buon livello. Nel sito www.comune.serrapetrona.mc.it ogni utile indicazione anche per dormire una o più noti in loco.

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