Eventi e cultura
29 Luglio 2014
Oltre 5mila spettatori a Ferrara per il concerto della band scozzese che ha rispolverato brani storici

Simple Minds “vivi e vegeti” in piazza Castello

di Mauro Alvoni | 3 min

Leggi anche

Pizzarotti incontra Anselmo: “Coalizione sempre più forte”

"Vista l'attuale amministrazione di Ferrara, vi troverete anche Vannacci come candidato". Si presenta con una battuta Federico Pizzarotti, in corsa alle europee con Azione. "Ma forse sarebbe meglio rimanere tra emiliano romagnoli per raccontare le nostre potenzialità che vogliamo portare in Europa"

Amianto. A Ferrara aumentano i casi di mesotelioma

La dottoressa Antonia Maria Guglielmin fa il punto su alcuni dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e delle vittime dell'amianto che ricorre il 28 aprile di ogni anno

CoopCastello, grido d’aiuto ad Anselmo: “Invertiamo la rotta che ci ha danneggiato”

Il candidato sindaco del centro sinistra Fabio Anselmo, nel pomeriggio di venerdì 26 aprile, è andato a fare visita alla Società Cooperativa Castello nei giardini di via Panetti. Una quarantina di persone, abitanti nel complesso e non, hanno accolto il candidato, che ha ascoltato con attenzione le parole di Loredano Ferrari e Massimo Buriani in merito alla situazione che sta attualmente vivendo la cooperativa

“Prima volta a Ferrara, città su cui ritorneremo”. E città su cui ieri sera si è abbattuto il ciclone Simple Minds, trasformando piazza Castello in una sorta di macchina del tempo in grado di trasportare oltre cinquemila spettatori, stipati all’inverosimile, nell’universo musicale dei favolosi anni ’80, scortati da un Jim Kerr vocalmente ancora in forma e loquace, con il suo italiano stentato e l’istinto del trascinatore, e dai compagni di un viaggio artistico che sembra non avere fine.

Il concerto che la rassegna “Ferrara Sotto le Stelle” ha offerto alla città non ha avuto certo il sapore di una semplice operazione nostalgia, ma di un vero e proprio show moderno in grado di mostrare come brani datati possano risultare ancora estremamente attuali e punto di riferimento per le nuove leve. E far ballare, saltare e cantare tanti ultraquarantenni e non solo, con le canzoni che hanno segnato un’epoca. Il cantante Jim Kerr fa sorridere quando parla alla platea nella nostra lingua, ringraziando la città “per l’opportunità” e cercando quasi di spiegare e giustificare il motivo che porta i Simple Minds, dopo tanti anni, a calcare ancora le scene: “Sono vecchio, sono fame, sono un po’ pazzo”.

Ecco, è proprio quell’essere un po’ pazzi a fornire alla band scozzese l’energia mai sopita degli anni d’oro. E lo dimostrano subito in apertura di concerto, investendo il pubblico con uno “schiaffo” affidato al ritmo pulsante ed esplosivo di “Waterfront”. Le braccia si alzano al cielo, assieme agli smartphone e agli iPad che catturano costantemente le immagini di un evento da portarsi stretti a casa e conservare gelosamente, e c0sì rimangono anche per l’esecuzione della recente “Broken Glass Park”, una delle poche incursioni dei Simple Minds nel repertorio più recente. Poi è tutto un estratto dagli album storici “New Gold Dream” e “Once Upon a Time” (stranamente evitati invece, se si esclude proprio “Waterfront”, i brani dell’altrettanto valido “Sparkle in the Rain”), anticipati da una “Love Song” che effettua un ulteriore passo indietro nel passato remoto del gruppo. Arrivano quindi in rapida successione quattro “classici” immortali come “Mandela Day”, “Hunter and the Hunted”, “Promised You a Miracle” e “Glittering Prize”, con il pubblico in visibilio e Jim Kerr che affronta i suoi “evergreen” alternando fasi di fedeltà vocale all’orignale a variazioni di tonalità che hanno forse lo scopo di mascherare, con esperienza, quel po’ di smalto che il tempo impietoso corrode. Per la voce del leader c’è però un momento di pausa con il sempre interessante brano strumentale “Theme For Great Cities”, magistralmente eseguito dalla band, e con la cover di Patty Smith “Dancing Barefoot” affidato alla sua apprezzabile vocalist.

L’apoteosi arriva con le perfette melodie di “Someone Somewhere in Summertime”, ed è allora che piazza Castello diventa un enorme karaoke, ancor più all’unisono nella successiva “Don’t You (Forget About Me)” e in piena estasi e godimento con la conclusiva “New Gold Dream”. Ma non è finita. I bis sono un’abbondanza di emozioni e divertimento, dalla tranquilla e lenta “Let It All Come Down” alla simbolica e cantabilissima “Alive and Kicking”, per concludere con quella sorta di inno-esortazione che è “Sanctify Yourself”.

I Simple Minds hanno così rispolverato il loro glorioso passato, stregato Ferrara e dato vita a due ore di concerto memorabile, per puri nostalgici, ma anche per chi ha voluto semplicemente godere di quella musica di buona fattura, tra pop, rock e new wave, che gli anni ’80 hanno dispensato generosamente. Con i Simple Minds in prima linea.

(Foto di Giorgio Stellini)

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com