Recensioni
26 Luglio 2014
Si apre la mostra curata da Vittorio Sgarbi sulla pittura sacra da Giotto a Gentile

Pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento

di Redazione | 3 min

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unnamed (2)Si apre, oggi, la bella ed importante mostra curata dal ferrarese Vittorio Sgarbi, Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento. Un’iniziativa che accende i riflettori sulle Marche, su Fabriano in particolare e su di uno smisurato patrimonio artistico in gran parte “misconosciuto” ed imprescindibile dal contesto paesaggistico ed ambientale di straordinaria bellezza.

Ad ospitare l’evento, un deposito vasto e inestimabile di capolavori artistici medievali in gran parte poco noti, che ne accrescono il fascino riservato. Una mostra di raffinata suggestione e impatto, ulteriormente sottolineati dagli itinerari lungo il percorso urbano e nel territorio circostante tra antiche abbazie, eremi, pievi e monasteri sparsi nelle vallate appenniniche tra Marche ed Umbria, luoghi un tempo frequentati proprio da quelle maestranze che diffondevano il nuovo idioma giottesco.

Uno scenario quasi segreto nel quale si iscrive una esposizione preziosa, occasione imperdibile per ammirare pale d’altare, sculture lignee dipinte e affreschi della lunga stagione gotica. La mostra è ospitata presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli e in tre splendide chiese del circuito urbano ed espone oltre 100 opere tra cui oltre a dipinti, pale d’altare, tavole, affreschi staccati, anche sculture, oreficerie rarissime, miniature, manoscritti, codici. Opere delicate e preziose, concesse in prestito dai più prestigiosi musei italiani e stranieri. Operazione culturalmente ed attentamente articolata che vede la pubblicazione di uno studio, con saggi e schede sulle opere e sugli artisti presenti in mostra e che ha la duplice funzione di catalogo dell’esposizione e di approfondimento critico di interessanti questioni riguardanti la pittura e la scultura fra Marche e Umbria nel Due e Trecento, intorno alle quali la ricerca resta ancora aperta.

La mostra offre, in primis, alcuni capolavori di Gentile, come la Crocefissione del polittico proveniente da Valleromita di Fabriano, ora nella Pinacoteca di Brera e la raffinata Madonna dell’Umiltà del Museo nazionale di San Matteo di Pisa: lo stile elegante e forbito esibito dal caposcuola del Gotico Internazionale rivela la consuetudine giovanile con i pregiati ed eleganti apparati presenti nella città di origine. Da Giottoa a Gentile è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, con il sostegno di Veneto Banca e del Comune di Fabriano, in collaborazione con la Regione Marche e dell’Umbria , la Soprintendenza Beni Storici Artistici ed Etno-antropologici delle Marche di Urbino, dell’Umbria e la Diocesi di Fabriano-Matelica. Si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e vede presenti nel Comitato Scientifico illustri studiosi come Mina Gregori, Antonio Paolucci, Maria Rosaria Valazzi, Angelo Tartuferi, Alessandro Marchi, Elvio Lunghi e Giampiero Donnini, Fabio De Chirico oltre a Vittorio Sgarbi che lo presiede. Il catalogo, edito da Mandragora, è curato da Vittorio Sgarbi insieme a Giampiero Donnini e Stefano Papetti responsabile anche dell’allestimento con Liana Lippi, direttore e coordinatore dell’evento.

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