Tempi più che duri per la Fondazione Carife: il bilancio 2013 si è infatti chiuso con un disavanzo di quasi 110 milioni di euro per via della svalutazione delle azioni.

Già nel 2013 i conti presentati dal presidente Piero Puglioli evidenziavano un rosso di 366mila euro, appianati però con le riserve, mentre nel 2012 il consuntivo riportava un attivo pari a 317mila euro. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Nuova Ferrara il consuntivo relativo allo scorso anno si è chiuso con un disavanzo decisamente maggiore, circa 110 milioni dovuto in gran parte al crollo del valore delle azioni Carife – sceso dell’86% in poco tempo – di cui la Fondazione detiene la maggioranza, controllando quasi il 55% del pacchetto azionario (costituito da 23 milioni di titoli). Una situazione che mette evidentemente in difficoltà la Fondazione – che nel 2013 drasticamente ridotto le proprie erogazioni – e che sta danneggiando tanti azionisti pubblici e privati e, soprattutto, i piccoli risparmiatori.

Una situazione estremamente difficile dunque quella con la quale dovrà confrontarsi l’assemblea dei soci, convocata per martedì 29 aprile alle 15 presso la sala convegni del centro direzionale Eridano in via Maverna.  I soci dovranno esaminare e approvare il disastroso bilancio e preoccuparsi anche dell’elezione di un nuovo presidente dopo le dimissioni arrivate prima di Pasqua di Piero Puglioli.