Da sinistra, Claudio Mosca, Maria Teresa Pistocchi, Irene Gigante
La data è fissata: 20 marzo alle ore 15 in via Aldo Moro a Bologna, sede della Regione. I No Triv, accompagnati dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani incontreranno finalmente l’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli, grande assente all’incontro pubblico all’Arci di Cona lo scorso 26 febbraio.
Ma i No Triv ferraresi non vogliono andare da soli all’incontro in cui esprimeranno il loro netto no alle perforazioni, per questo vorrebbero che ad accompagnarli, oltre a Tagliani che si era offerto volontario proprio durante l’incontro a Cona, ci fossero anche altri sindaci e assessori del territorio. Un appello arriva anche alla cittadinanza, non solo ad unirsi a loro nella trasferta bolognese ma, soprattutto, a rimanere attivi e attenti: “Abbiamo il sentore che ultimamente le persone si siano tranquillizzate e che pensino che sia già tutto finito dopo le rassicurazioni del sindaco a Cona – afferma la portavoce del movimento Irene Gigante durante la conferenza stampa al Café de la paix -. Non è così, bisogna tenere alta la guardia, la nostra è una chiamata alla popolazione affinché rimanga attenta a questi problemi”.
Gli attivisti non andranno in Regione solo per ribadire la propria contrarietà alle trivellazioni, ma porranno a Muzzarelli alcune domande pretendendo risposte chiare: “Alcuni di noi sono andati a Roma e hanno avuto accesso ad alcuni atti al Ministero in cui risultano pareri favorevoli della Regione per alcuni interventi sul territorio”. “La preoccupazione – spiega Claudio Mosca – nasce dal fatto che Errani ha deciso di istituire la commissione Ichese per rendicontare il legame tra permessi di ricerca e sismicità e tutto è stato bloccato finché non si avranno i risultati ma ci chiediamo perché, se tutto è fermo, continuino ad arrivare richieste per ottenere permessi di ricerca”.
Il timore deriva anche dal fatto che nella zona di Formignana sarebbe stato realizzato un pozzo esplorativo già pronto per l’eventuale prossima attività di estrazione: “La legislazione è talmente a favore dei petrolieri – spiega ancora Mosca – che arrivati a questo punto con le autorizzazioni è difficile poi bloccare l’attività successiva”. Non solo, a preoccupare ci sarebbe anche un’ulteriore richiesta di permesso, denominato “Zanza” che riguarderebbe tutto il perimetro di Formignana con pozzi poco distanti tra loro che si aggiungono agli altri permessi – sono 8 in totale – richiesti nel ferrarese dopo l’accordo Stato-Regione del 2006: “Stiamo parlando – continua Mosca – di una serie di pozzi in tutto il territorio, non di un pozzo singolo che si potrebbe anche accettare”.
Davanti all’assessore ci saranno anche le osservazioni prodotte dai No Triv e disponibili anche sul sito della Regione: “Riguardano problemi legati alla sismicità, alla subsidenza e all’impatto ambientale – spiega Maria Teresa Pistocchi -, chiederemo a Muzzarelli che senso ha tutta questa attività stile caccia all’oro nel Klondike”.
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