Politica
16 Febbraio 2014
Una cinquantina di persone alla manifestazione in zona Gad: "Liberiamo la città"

La Lega Nord sfila contro l’immigrazione

di Redazione | 2 min

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lega nord manifestazione“Stiamo sfilando per liberare i cittadini dai clandestini, dallo spaccio e dalla prostituzione”. La fiaccolata organizzata dalla Lega Nord (‘Stop immigrazione, più lavoro’ il titolo) è appena partita, e il capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale, Giovanni Cavicchi, comincia a parlare al megafono. Ci si poteva aspettare di più delle quarantacinque persone presenti – quasi tutte munite di fiaccola accesa –, visto che i temi trattati sono parecchio sensibili. Così come caldo è il percorso deciso per il corteo: viale San Giacomo, corso Piave, via Nazario Sauro, piazzale Castellina, via Aladino Govoni, via Ticchioni, viale IV Novembre e infine di nuovo via Darsena, il punto di partenza.

Lo storico leader attacca la giunta. “L’amministrazione dice che qui va tutto bene, che funziona tutto alla perfezione, addirittura l’assessore (Chiara Sapigni, ndr) dice che sono percezioni soggettive. Ma voi potete confermare le nostre affermazioni”, continua, nel tentativo di rivolgersi ai non pochi residenti che sbucano dalle finestre che si affacciano sul percorso, dalle quali non arrivano però applausi o incitamenti.

“Ė ora di liberare la città da questa presenza e da questo costume” prosegue, ma per gli immigrati ha anche parole comprensive. “Basta sfruttare questi poveri esseri umani, tenuti qui solo in attesa di dar loro il diritto di voto. Se facciamo arrivare queste persone senza che abbiano la possibilità di lavorare come pensiamo che possano vivere se non vendendo il proprio corpo? Non siamo razzisti, né xenofobi, il problema non è il colore della pelle – va avanti il capogruppo, mentre oramai si sfila in viale IV Novembre e qualcuno dà fiato ai fischietti –: il problema è che questi esseri umani non hanno il permesso di soggiorno”. Torna però all’attacco quando parla del Governo, oramai dimissionario: “Abbiamo addirittura un ministro (Cècilie Kyenge, ndr) che si interessa di come farli sbarcare. Vada a casa sua, non qui in Italia”.

L’esempio cui si guarda è la Svizzera, i cui elettori una settimana fa hanno votato a strettissima maggioranza per il ripristino delle quote all’immigrazione proveniente dall’Unione Europea (dunque anche dall’Italia). “Diventiamo tutti Svizzeri! – incita lo storico leader –. Il suolo italiano sia conservato per gli Italiani!”.

Aggiunge Fabio Bergamini, segretario provinciale: “Da quando Roberto Maroni non è più ministro dell’Interno gli sbarchi sono aumentati dell’800%. Il motivo? La Guardia Costiera ha avuto ordine di cercarli e prenderli in carico anche nelle acque extraterritoriali, facciamo addirittura risparmiare carburante ai venditori di carne umana. E ricordiamo che quando c’era Maroni erano clandestini che entravano illegalmente in Italia, oggi sono rifugiati a quaranta euro al giorno. Cosa ne dicono i disoccupati e i cassaintegrati?”.

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