Cronaca
3 Dicembre 2013
Una delle ragazze coinvolte nell'iniziativa dei commercianti risponde all'Udi: "Critiche esagerate e senza distinzioni"

Dall’altra parte della vetrina

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

unnamed (2)Diretta interessata – “ma fino a un certo punto”, chiarisce -, alle critiche dell’Udi. Dopo la dura presa di posizione dell’Unione Donne in Italia Federica Taranto, una delle ragazze che hanno partecipato all’iniziativa dei commercianti ferraresi, si rivolge a Estense.com per spiegare il proprio punto di vista sulla questione. Il suo è un invito a non estremizzare il tema dello sfruttamento dell’immagine delle donne e a capire e accettare le idee che uniscono iniziative commerciali ma anche il divertimento e la spensieratezza di chi partecipa.

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La ragazza comincia raccontando come si è svolta la sua giornata “di esposizione”: “Ero in vetrina? Sì, ma vestita, con cappotto e pantaloni lunghi – spiega Federica -. Ero da Felloni assieme a un ragazzo, Filippo Ghirardi, anche lui come me di Ferrara. Io ero alla lavagna e fingevo di scrivere frasi come “Felloni dal 1946″ o altre riferite alle marche d’abbigliamento; lui era seduto e fingeva pure di scrivere. In pratica io facevo la professoressa e lui l’allievo, una cosa tranquillissima”.

Un’esperienza piacevole per la Taranto, che chiede all’Udi di moderare le proprie posizioni: “Certo in altre vetrine la situazione non era la stessa – spiega Federica -, ma per quanto ci riguarda non è assolutamente giusto penalizzare così chi, come noi, ci mette la faccia. Le famiglie sorridevano ai nostri cenni e noi di conseguenza salutavamo senza problemi tutti i passanti incuriositi. Guardando i vari articoli e le critiche a certi atteggiamenti, ci sono rimasta male: si vuol far passare per pornografia “Vetrine in movimento”, mi è parso davvero esagerato. Tante critiche senza distinzioni. Altre ragazze come me, Martina, il mio compagno di vetrina Filippo, non ci stanno a tutte queste critiche. Non è giusto penalizzarci davanti ad un evento che ha “movimentato” la città”.

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