Domenica 24 novembre abbiamo assistito nella nostra città ad uno spettacolo vergognoso e degradante. In numerose vetrine di alcuni negozi del centro storico si vedevano donne giovanissime, seminude o appena vestite, che ballavano in modo provocante o assumevano sedute atteggiamenti allusivi sessualmente o di mera stupidità. Le vetrine erano circondate da capannelli di persone molto divertite: alcune ridendo fotografavano il tutto, molti uomini commentavano ad alta voce volgarmente, bambini che guardavano attoniti. Non una sola voce di dissenso. Il tutto in un clima di festa e di piena normalità.
E questo è avvenuto alla vigilia del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in una città la cui Amministrazione ha firmato la convenzione “NO MORE contro la violenza maschile sulle donne” e la campagna “Immagini amiche” contro le pubblicità lesive della dignità della donna.
La nostra indignazione e condanna di questo spettacolo volgare sono molto nette. Non si tratta di censurare alcunché ma di prendere atto di una deriva culturale (la rappresentazione del corpo femminile come merce e bene di consumo) che sta producendo effetti devianti nella costruzione di modelli femminili, a cui si ispirano milioni di cittadini. Quale messaggio hanno inviato quelle vetrine, specie ai giovani adolescenti e ai bambini? Dobbiamo smettere di spogliare le donne e far loro assumere atteggiamenti provocatori o di pura stupidità: il seme della violenza può cominciare a nascere anche assistendo a tali indecorosi spettacoli. Ci auguriamo che tutto questo non si verifichi più e invitiamo le istituzioni tutte, le varie associazioni femminili, i sindacati, ad assumere una posizione di netta condanna su quanto accaduto.
UDI Ferrara