Comacchio
22 Giugno 2013
Dopo aver incontrato i rappresentanti della Regione, la commissione comacchiese si riunisce in vista della conferenza socio sanitaria

San Camillo: Comacchio prepara una proposta alternativa

di Redazione | 3 min

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admin-ajax (25)Comacchio. Si è riunita nel municipio di Comacchio la Commissione Sanitaria del Comune, in seguito all’incontro tra una delegazione dell’amministrazione comunale composta dal sindaco Marco Fabbri, dal presidente del consiglio Robert Bellotti, dai consiglieri capigruppo Davide Michetti e Gabriele Bellini e dall’assessore Sergio Provasi (assenti invitati i consiglieri Mariano Enrico Calderone, Antonio Di Munno e Fabio Cavallari) con alcuni rappresentanti della Regione Emilia Romagna: il sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli e il direttore generale sanità e politiche sociali Tiziano Carradori.

Nel corso della riunione in municipio, la commissione sanitaria comacchiese si è unita in una posizione critica rispetto alla posizione della Regione, “che, a distanza di ormai dieci mesi dalla richiesta del consiglio comunale e di reiterati solleciti da parte del Sindaco di Comacchio – si legge nel verbale della seduta -, soltanto in data odierna a pochi giorni di distanza dalla Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria (fissata per martedì 26 giugno) in cui si deciderà della riorganizzazione ospedaliera provinciale, ha deciso di incontrare i capigruppo consiliari.

Uno “sgarbo” istituzionale che si affianca alle numerose critiche in merito ai tagli imposti all’aospedale San Camillo dalla Regione. “È ampiamente dimostrato – sostengono i membri della commissione – che la gestione dell’Ospedale San Camillo di Comacchio, dal punto di vista sanitario, è produttiva e virtuosa, anche grazie al costante monitoraggio effettuato dalla commissione sanitaria comunale in questi ultimi 12 anni. L’attuale organizzazione dei servizi dell’Ospedale San Camillo di Comacchio è stata stabilita da accordi intervenuti tra la Regione Emilia Romagna, l’azienda USL di Ferrara e il Comune di Comacchio, garantiti dalla prefettura di Ferrara fin dal 2001, accordi ratificati dalla CTSS e la cui validità è ancora in corso poiché mai disconosciuta ufficialmente dall’Azienza Sanitaria Locale e dalla stessa Regione Emilia Romagna”.

Accordi che, oltre a essere basati sulle caratteristiche specifiche di Comacchio (“poichè tengono conto delle sue peculiarità turistiche e sociali”), secondo la commissione comacchiese sono violati dall’Asl, “che in questi ultimi due anni evidenzia palesemente la pervicace volontà di trasformare l’Ospedale San Camillo da ospedale in “Casa della salute”, in
contrasto netto con gli accordi vigenti con il Comune di Comacchio, confermati da una prassi più che decennale”.

La commissione sottolinea i punti di forza dell’ospedale San Camillo, “che in questi ultimi 12 anni è stato oggetto di un ingente intervento di ristrutturazione e risulta essere accreditata dal Servizio Sanitario. Il Comune di Comacchio è consapevole che l’attuale momento storico, che mostra gravi problematiche di tipo sociale ed economico, comporta l’assunzione di riduzione di spesa, ma è ben consapevole altresì che la riduzione della spesa sanitaria provinciale deve salvaguardare e non colpire eccessivamente le situazioni sanitarie produttive, e il numero di posti letto dell’Ospedale San Camillo e di tutto il distretto sud-est sono ampiamente al di sotto di quanto stabilito dagli indici ministeriali.

E per cercare una soluzione al problema la commissione “intende presentare una propria prosta di riorganizzazione, alla luce della documentazione pervenuta in data odierna dalla Presidente della CTSS, al fine di ridiscutere gli accordi intervenuti tra l’amministrazione comunale, la Regione Emilia Romagna e l’azienda USL di Ferrara nel 2001 e nel 2006”.

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