Economia e Lavoro
15 Giugno 2013
Unindustria critica contro l'emendamento che prevede sgravi dei soli contributi pubblici erogati a favore delle imprese danneggiate

Terremoto: “Detassare anche gli indennizzi assicurativi”

di Redazione | 2 min

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terremoto aerea 4Tra gli emendamenti approvati dal Senato sulla conversione in legge del D.L. 43/13 relativamente alle norme sul terremoto dell’Emilia, il cui testo è ora all’esame della Camera dei Deputati, è stata prevista, la detassazione ai fini Ires ed Irap dei soli contributi pubblici erogati a favore delle imprese danneggiate.

Nell’apprendere la notizia, Unindustria, contrariata, ha commentato che “ciò comporta che resterebbero esclusi da tale beneficio gli indennizzi assicurativi privati derivanti dalle polizze stipulate dalle imprese”.

“Infatti – continua la nota dell’associazione di via Montebello – molte tra le imprese danneggiate dal terremoto del maggio 2012, con scrupoloso senso di responsabilità e cultura della prevenzione del rischio, avevano attivato polizze assicurative a copertura anche dei rischi catastrofali, sisma compreso. Pertanto tale esclusione dai benefici fiscali è del tutto inaccettabile per una serie di ragioni”

La prima obiezione di Unindustria riguarda direttamente il mondo dell’impresa ed è relativa al fatto che in tale modo risulterebbe penalizzato chi responsabilmente si è assicurato anche contro rischi che risultavano del tutto imprevedibili per il nostro territorio fino ad un anno fa. Infatti chi ha agito in tale modo ha “coperto”  non solo se stesso, ma anche i terzi e, in generale la collettività, sgravando lo Stato da richieste risarcitorie, che – ricorda Unindustria – fino a ieri pesavano per intero unicamente  sul bilancio pubblico.

La seconda obiezione è di ordine economico: “Appaiono del tutto inconsistenti e prive di fondamento le obiezioni sollevate dal Ministero dell’Economia in relazione alla supposta mancanza di copertura nel bilancio dello Stato. Non si capisce infatti come, nel bilancio statale, potessero essere state inserite previsioni di entrate che solamente in queste ore si stanno precisando nella loro reale entità, trattandosi tra l’altro non di una spesa, ma casomai di una  mancata entrata non prevista”.

Infine una terza obiezione, di ordine giuridico: la mancata previsione di notifica alla Commissione Europea di tale beneficio fiscale appare ininfluente essendo, a giudizio della stessa Regione Emilia-Romagna, già compresa nelle notifiche “ad hoc” a suo tempo effettuate.

“Peraltro – conclude Unindustria – la nostra ulteriore proposta emendativa, inviata ai Parlamentari ferraresi in queste ore, suggerisce che agli oneri derivanti dall’applicazione di questa detassazione si possa provvedere attingendo alle risorse  destinate alla copertura dei finanziamenti concessi per i pagamenti di tasse e contributi che, ad oggi, appaiono con tutta evidenza sufficienti anche a tale scopo. Per le considerazione che precedono non possiamo che esprimere con forza la nostra indignazione perché – se la norma venisse approvata con tale formulazione anche dalla Camera dei Deputati – ancora una volta sarebbe il mondo dell’impresa a subire una ingiustificata e grave penalizzazione”.

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