Cronaca
21 Marzo 2013
L'ex generale dei Ris al seminario di Federpol invita tutti gli investigatori a lavorare in équipe

Garofano: “Indagini private evitano errori giudiziari”

di Redazione | 3 min

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garofano 1di Marcello Celeghini

“È necessaria una fattiva collaborazione investigativa tra tutti i soggetti operanti per cercare di evitare, o quantomeno ridurre, gli errori giudiziari derivati da una superficialità investigativa”. Queste parole sono il punto centrale dell’intervento del Generale ex Ris, Luciano Garofano, in occasione del seminario di studi e di aggiornamento dei titolari di agenzie di investigazione privata organizzato da Federpol a Casa Cini.

“Penso che gli avvocati, in generale, che spesso sono i principali datori di lavoro di voi investigatori, – sottolinea Garofano- non abbiano ancora capito che in questo paese c’è un presidio incredibilmente innovativo e positivo che sono le indagini difensive”. Il Generale cita alcuni esempi famosi di cronaca nera in cui le indagini difensive si sono rivelate fondamentali per la risoluzione dei caso. Ad esempio la vicenda di Valentina Salamone, la ragazza catanese fu trovata impiccata e le indagini portarono gli inquirenti a bollare il caso come un suicidio quando invece, grazie ad indagini private della famiglia, si scoprì che era un omicidio e venne arrestato il fidanzato.

“È doveroso – continua il Generale Garofano- che ogni investigatore si tenga costantemente aggiornato sulle nuove possibilità di indagine che la scienza e la tecnologia ci offre. Le nuove tecnologie ci consentono di operare con sempre maggiore precisione e soprattutto ci permettono di indagare e risolvere positivamente casi che solo una ventina di anni fa sarebbero stati irrisolvibili.” Garofano fa riferimento al delitto dell’Olgiata che è stato risolto positivamente solo di recente grazie alle nuovissime indagini sul Dna che nel  1991 non erano nemmeno immaginabili e che lasciarono questo delitto irrisolto per vent’anni. Altro esempio è il delitto di Yara Gambirasio dove, come dice Garofano, “tutto è appeso ad un filo, il Dna”.

garofano 2Il Generale, poi, tocca il tasto dolente della superficialità degli inquirenti sulle scene del delitto affermando che i vari organi di polizia non sono adeguatamente preparati a proteggere da eventuali inquinamenti la scena del crimine. “Abbiamo avuto casi- afferma Garofano- di medici legali che hanno operato sulla scena del delitto senza guanti, con braccialetti di perline vari che, rottisi, hanno inquinato la scena e fatto pensare agli inquirenti che quelle perline fossero del braccialetto dell’assassino, e così potrei fare tanti altri esempi della stessa gravità. Servirebbe un protocollo ben definito da seguire, oggi gli inquirenti agiscono senza la consapevolezza che basta un niente per alterare tutto quanto. È, quindi, necessario che le forze investigative, anche quelle private, agiscano d’equipe in modo che l’una controlli l’operato dell’altra.”

La giornata organizzata dalla Federpol ha poi visto il susseguirsi di interventi e lezioni di professionisti, avvocati ed esperti del settore che hanno informato e aggiornato i titolari di agenzie investigative private in materia legale e tecnica.

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