Cronaca
31 Ottobre 2012
Metà degli inquilini non paga e Hera 'taglia'. "Col riscaldamento centralizzato ci rimettono tutti. Personalizzare le utenze"

Il grattacielo batte i denti dal freddo

di Redazione | 3 min

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Il grattacielo batte i denti dal freddo. I circa duecento inquilini delle due torri si ritrovano infatti senza riscaldamento dopo l’interruzione del servizio da parte di Hera avvenuta all’inizio dell’estate. Almeno metà dei residenti non pagherebbe le quote della bolletta, così, dopo aver accumulato debiti per alcune centinaia di migliaia di euro, il condominio si è visto ‘tagliare’ il teleriscaldamento da parte della multiutility di via Diana. Il fatto è che in questo modo ci hanno rimesso proprio tutti, anche coloro che la bolletta l’hanno sempre pagata. Il riscaldamento infatti è centralizzato e l’interruzione, di conseguenza, non poteva essere attuata sui singoli appartamenti.

E se fino a qualche giorno fa nessuno aveva sopportato disagi particolari, con l’abbassamento delle temperature di questi giorni gli inquilini stanno vivendo situazioni davvero critiche e destinate a paggiorare. Il comitato Grattacielo, che già lo scorso maggio aveva affrontato la questione, non ci sta ovviamente a dover pagare per tutti. “Siamo al freddo – spiega il portiere del grattacielo, Denis Gulinati – in attesa dell’assemblea condominiale che si terrà il prossimo 15 novembre. In quell’0ccasione si valuteranno possibili soluzioni. Ma sono dell’opinione che si dovrà arrivare a trasformare il riscaldamento centralizzato personalizzando le utenze, così da toglierci il peso dei debiti. Dobbiamo far passare questa cosa”.

Una soluzione che il comitato Grattacielo aveva già considerato da mesi, chiedendo al Comune di farsi carico del problema affinché Hera una volta per tutte provvedesse a far diventare autonome le singole utenze, così da penalizzare solo chi non paga.

L’alloggio del portiere Denis Gulinati con la stufetta accesa

Intanto l’esasperazione monta fra i residenti, soprattutto fra gli  inquilini dell’Acer che non possono esimersi dal saldare comunque le bollette. Diversamente dal riscaldamento, per l’elettricità il servizio non è centralizzato, quindi in molti si sono organizzati con stufette elettriche o a gas per poter rendere più confortevoli gli ambienti.”Il problema però – commenta il portiere mostrando la stufetta del suo alloggio – è il disagio economico e di gestione di questo sistema improvvisato”. Senza contare che il continuo via vai di persone con bombole di gas (anche per la cucina) sembra stia creando una sorta di ‘psicosi’ fra alcuni inquilini, per il timore che nel trasporto lungo le scale o in ascensore queste possano scivolare, cadere ed esplodere. La paura, per quanto ingiustificata, è comunque solo uno dei disagi. In tanti si trovano costretti a lavarsi con l’acqua fredda, oppure a sfruttare il gas della cucina per scaldare l’acqua in recipienti, come si faceva un tempo.

Senza riscaldamento sono anche le addette del servizio c0munale di mediazione del progetto “Ferrara città solidale e sicura”, con uffici alla base del grattacielo, gestito dalla cooperativa Camelot. Per loro sciarpa e cappotto, per poter restare sedute alla scrivania davanti al computer qualche ora. “Del resto siamo abbastanza abituate – spiegano – dato che i nostri orari d’ufficio anche prima coincidevano poco con gli orari di funzionamento del riscaldamento centralizzato”. Ad aver maggiori problemi sono altri, raccontano, riferendo, per fare un esempio, il caso di una famiglia con tre figli di cui uno, il più piccolo di 11 anni, asmatico.

Un’addetta del servizio di mediazione del grattacielo

C’è poi chi – una donna con la madre 80enne – ha deciso in questi giorni di andarsene per evitare ulteriori disagi all’anziana, sobbarcandosi la spesa di un nuovo affitto e continuando comunque a pagare le utenze di un alloggio, quello al grattacielo, che non riesce a vendere. E chi invece – è il caso di un ragazzo rumeno – pur avendo acquistato e speso fior di quattrini per la ristrutturazione, ora si ritrova al freddo. In queste condizioni, che vanno ad aggiungersi alla cattiva fama delle due torri più alte di Ferrara, la difficoltà a trovare acquirenti per gli appartamenti è un problema generale. Basti pensare che dei 17 alloggi del grattacielo messi all’asta solo due, finora, sono stati assegnati. “E pensare – commenta sconsolato il portiere Denis Gulinati – che qui c’è gente disposta a svendere pur di andarsene via”.

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