La casa di via Cacciatori delle Alpi
Porto Garibaldi. Otto ore l’uno di fronte agli altri, dalle 9.30 alle 17.15. Il padre, il figlio e la compagna. Tanto è durato ieri il confronto tra i tre indagati nell’omicidio Rina Guidi, Stefania Guidi Colombi, 43 anni, ex nuora della vittima, Filippo Milazzo, 53 anni, e il figlio Luigi, 21 anni (difesi rispettivamente dagli avvocati Saverio Stano, Alessandra Palma e Alex De Anna).
L’ incidente probatorio richiesto dalla pm Barbara Cavallo e accolto dal gip Piera Tassoni ha cristallizzato alcune testimonianze che potranno essere determinanti all’esito delle indagini per scegliere eventuali riti alternativi. La “cross examination”, il confronto all’americana, sarà utile anche alla procura per chiarire le parti eventualmente in contrasto tra loro tra le tre versioni riferite dagli indagati in merito all’omicidio dell’anziana di 77 anni avvenuto la notte tra il 12 e il 13 settembre nell’abitazione di via Cacciatori delle Alpi a Portogaribaldi (vai all’articolo).
Rispetto a quanto detto in precedenza in sede di interrogatorio i tre avrebbero confermato le proprie versioni. Stefania Guidi Colombi avrebbe negato di essere stata presente all’interno della casa al momento dell’aggressione. Padre e figlio negano invece di essere stati loro a imbavagliare e stordire l’anziana. La verità raccontata da Filippo Milazzo si è interrotta dopo un’ora però. L’uomo, a un certo punto, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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