Comacchio. Due più due in politica non fa sempre quattro. In certi casi quasi mai. Uno di questi è l’equazione che regola le alleanze di Comacchio attorno al candidato Alessandro Pierotti. Il Pd non vuole Fli, che invece stringe la mano al capo della coalizione. Lui smentisce con un sapiente comunicato con il quale ribadisce che a sostenerlo c’è solo l’Udc. Poi si scopre che lo scudo crociato si chiamerà “Udc-Terzo Polo”. Terzo Polo nel quale rientra a tutti gli effetti, e in tutta Italia, Futuro e Libertà di Gianfranco Fini.

Problema di provenienze? Forse sì forse no. O forse la paura che una fetta dell’elettorato del Partito democratico, oltre a dover mandar giù il boccone amaro di vedere come proprio candidato l’ex avversario che spianò due anni fa la vittoria di Carli, debba anche “turarsi il naso”, per dirla a la Montanelli, nel votare nella stessa direzione degli ex An.

E a proposito di ex An, la grosse koalition vede tra le proprie teste d’ariete l’ex consigliere comunale Marcello Luciani, 33 anni, capolista della civica “Futura Comacchio”. Nel 2008 era nelle fila di Alleanza nazionale. Anche in questo caso nessuno lo sapeva?

Insomma Pierotti può definirsi un “asso pigliatutto” in tutti i sensi. D’altronde tutti e due i poli lo volevano come candidato. Ci provò per primo il Pdl, stendendo un tappeto rosso (metaforicamente parlando, almeno a livello cromatico) e rendendosi disponibile ad appoggiare l’ex sindaco e la sua lista (http://www.estense.com/?p=198437). Si levò subito la collera del segretario comunale del Pd Gabriele Bellini, che non nascose il proprio sdegno per la mossa dell’avversario: “mi è del tutto indifferente quello che fa il Pdl, se loro non fanno politica con dignità io non so cosa farci. I nostri mezzi sono altri. Con Pierotti discuteremo su base programmatica, entrambi con pari dignità”. Nemmeno una settimana dopo i democratici annunciavano che Pierotti sarebbe stato il loro alfiere alle amministrative.

In quell’occasione, siamo a fine febbraio, i bersaniani posero alcuni paletti all’alleanza con il Terzo Polo: no secco all’accordo con Fli e ostracismo all’Udc (http://www.estense.com/?p=200398). Peccato che lo scudo crociato fosse già con Pierotti due anni fa e con lui è rimasto. Quanto a Fli, l’appoggio ci sarà, nonostante le ultime precisazioni di Paolo Calvano intervenuto in una domanda rivolta a Letta: “Puntualizziamo che noi siamo alleati con l’Udc, non con il Terzo Polo”.

La fretta correttrice del segretario provinciale non ha fatto altro che scaldare gli animi degli avversari. Come il segretario comunale del Prc Andrea Rossetti, che si chiede se “siamo noi che sogniamo o qualcuno sta dando i numeri? Non esiste una lista chiamata Udc Terzo Polo per Comacchio?”.

L’esponente di Rifondazione punge sul vivo gli ex alleati, parlando di “periodo investito da scissioni ed incomprensioni che non si possono raccontare chiaramente ai propri iscritti (come negli ultimi mesi ha dimostrato il Pd), ma nascondere la verità è ancora più dannoso della vergogna che vi fa affermare il falso. Lo so, è dura per voi ammettere dinnanzi ai propri elettori che il Pd ormai guarda più a destra che a sinistra, ma la chiarezza dovrebbe essere alla base di tutti gli accordi politici perché le persone sono stanche di essere prese per i fondelli”.

Rispolvera Orietta Berti invece Valter Zago, intonando “finché la barca va…”: “la cantano quelli del Pd. Verso dove non lo dicono. Neanche ai tanti a cui chiedono di turarsi il naso. Devon vincere e ciò gli basta. La rotta l’ha però bene indicata Pierotti nella sua nuova veste di Capitan Matrioska. Ed è una rotta di destra”.

“E così – prosegue il coordinatore del Circolo del Delta di Sinistra Ecologia Libertà -, di bambola in bambola, il Pd locale, si è trovato di volta in volta alleato con l’Udc, con Sturaro (candidato nelle fila dell’Udc come indipendente, come anticipato da Estense.com http://www.estense.com/?p=209099) che è più a destra di Paolo Carli ed ora anche con gli ex missini di Fli. Se questo, come dice Enrico Letta, è un modello per l’Italia, agli elettori di Comacchio l’onore di bocciarlo”.

Ma le bordate non arrivano solo da sinistra. Da destra è Francesco Rendine, capogruppo di Fli in consiglio a Ferrara, a ribaltare la frittata: “noi l’alleanza l’abbiamo fatta con Pierotti, candidato serio che non si fa tirare per la giacca, e non con il Pd locale, ce ne guardiamo bene”. A titolo informativo, poi, Rendine annuncia che “tra qualche settimana Fli in consiglio comunale muterà denominazione del gruppo in “Terzo Polo”. Forse a Calvano dovremo tornare a spiegare qualche concetto”.