Marzia Marchi e Davide Scaglianti
Ieri pomeriggio una nutrita rappresentanza delle principali associazioni riunite sotto la sigla del Comitato Acqua Pubblica si è ritrovata sotto la statua del Savonarola poco prima dell’inizio della seduta del consiglio straordinario muniti di t-shirt bianche e pennarelli indelebili. “Lo scopo era quello di portare in aula – spiega Teresa Pistocchi dei Grilli estensi -, sugli spalti riservati al pubblico, un messaggio ben visibile a sindaco e consiglio comunale usando la tecnica dello slogan sulla maglietta”.
È così che per tutta la durata dell’assemblea slogan come “dHERAttizziamo l’h2o” ,”il Laboratorio è anche mio!”,”Acqua pubblica: chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso” hanno fatto bella mostra di sé in municipio.
“Una forma di comunicazione coinvolgente ed efficace – commenta la portavoce dei grillini -, un modo semplice per far comprendere a chi ci rappresenta che la cittadinanza è partecipe ed informata e che non intende più delegare passivamente soprattutto sulla gestione dei beni patrimonio di tutti”.
Ma anche dopo la seduta consiliare non si può dire che il Comitato sia uscito da palazzo ducale col sorriso sulle labbra.
“Il documento – spiegano Davide Scaglianti di Lilliput e Marzia Marchi di Legambiente – presenta alcuni punti forti ma anche altri molto deboli”. Se infatti il pollice verso degli ambientalisti viene alzato “per la richiesta ad Ato di valutare gli estremi per la rescissione del contratto con Hera e la proposta di modifica dello statuto sul tema acqua”; altri passaggi non raccolgono il favore del Comitato. “Si parla di presidio e non di mantenimento del laboratorio – aggiunge Scaglianti -; chiedere poi di promuovere nei confronti di Hera azioni che accolgano le indicazioni di Ato vuol dire tutto e niente. Ci domandiamo inoltre cosa comporti tecnicamente impegnare il sindaco a sospendere il progetto di trasferimento quando han già smantellato quasi tutto: faranno passi indietro? e quali?”.
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