Politica
12 Novembre 2011
“Non prendiamoci in giro, il vero problema è la sicurezza della struttura”

Cona, avviso di ‘sfratto’ per Rinaldi

di Redazione | 3 min

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Nella foto, da sinistra: Stefano Calderoni, Irene Bregola, Roberto Sconciaforni

Avviso di sfratto, non il primo in realtà, per il direttore generale del Sant’Anna Gabriele Rinaldi e per quello sanitario Andrea Gardini. Il mittente è Rifondazione comunista, con i suoi massimi esponenti locali: il capogruppo in Regione Roberto Sconciaforni, quello in Provincia Stefano Calderoni e quello in Comune Irene Bregola.

“La scorsa settimana è accaduto un fatto tragicomico – ripercorre Calderoni –: prima di giovedì 3, in vista del trasloco, alcuni pazienti erano stati spostati in altri reparti, sette-otto ambulanze erano pronte, e pure un’auto della Protezione civile. Poi, lo stop”. La causa, come è noto, sono i pareri della commissione di cui si avvale il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl per l’autorizzazione all’esercizio di attività sanitarie.

In questa situazione, il capogruppo individua “gravissime responsabilità”. “Mi ha convinto la lettera del presidente dell’Ordine dei Medici Bruno di Lascio (vai all’articolo), nella quale si ricorda che l’interesse primario della commissione Ausl non è riconducibile alla semplicistica e riduttiva valutazione di catenelle bianche e rosse e/o di interruttori che non funzionano. Sostanzialmente – ritiene Calderoni –, quella lettera chiede a Rinaldi di non prenderci in giro, perché il vero problema è la sicurezza della struttura”.

Le accuse di Rifondazione sono allora quelle di “aver scarsamente informato i direttori di dipartimento, i medici e gli infermieri – continua Calderoni –, di aver avvisato i sindacati solo tre giorni prima del 27 ottobre – data inizialmente fissata per la partenza del trasloco –, e di aver scritto un programma di trasferimento di sole 18 pagine, quando per andare all’ospedale del Delta ne occorse una settantina”.

Ecco dunque perché il partito chiede “la sostituzione dei due direttori subito dopo l’apertura del nuovo nosocomio. Non la chiediamo ora – specifica Calderoni – perché altrimenti Cona non aprirà mai, ma il giorno dopo Rinaldi e Gardini dovranno farsi da parte”.

Il discorso, come ultimamente spesso accade, torna anche sul premio che il direttore generale riceverà per l’apertura. Lunedì, in conferenza stampa, Rinaldi ha spiegato che il suo contratto prevede una retribuzione di base, cui si aggiunge un premio fino al 20% nel caso siano raggiunti alcuni obiettivi, tra cui è compresa l’apertura del nuovo ospedale, ma non solo (vai all’articolo). “Se anche alla fine riceverà quei soldi – è la richiesta di Calderoni – gli chiediamo di restituirli”.

“Il 13 ottobre, in Commissione consiliare – incalza Bregola –, Rinaldi ci disse di non prevedere problemi insormontabili e ci chiese di non creare allarmismi paventando la possibilità che qualche autorizzazione fosse negata (vai all’articolo), cosa che è invece puntualmente avvenuta”.

La capogruppo in Comune prevede anche che il trasloco due volte mancato stia creando “problemi di sforamento del budget aziendale”, nonostante lunedì in conferenza stampa Rinaldi li abbia negati (“non sono due settimane a rovinare il bilancio”). A lei risulta invece che in corso Giovecca siano stati richiesti ad esempio “quaranta materassi nuovi, perché molti erano ormai imballati, per non parlare delle richieste di farmaci”.

Bregola vorrebbe addirittura riaprire la partita con il Consorzio Prog. Este, che, dopo aver realizzato la progettazione definitiva, quella esecutiva e l’esecuzione dei lavori, gestirà i servizi no-core del nosocomio per i prossimi trent’anni: “La richiesta del Consorzio è eccessiva, e non accettiamo che i parcheggi siano a pagamento”.

A proposito di servizi no-core, un altro tema di cui si discute in questi giorni è l’eventuale perdita di posti di lavoro. Da fonti sindacali, a Calderoni non risulta che siano a rischio soltanto i 18 lavoratori de La Ferrarese Service non assunti a tempo indeterminato (vai all’articolo), ma addirittura “150-200 posti, mentre per noi nemmeno uno dev’essere perso con questo trasloco”.

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